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Conti economici dell'agricoltura: stima 2018 Stando alle prime stime, nel 2018 l'agricoltura è stata trainata dal vino, dalla frutta e dal latte

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Un 2023 dolceamaro per l'agricoltura svizzera

Neuchâtel, 2 ottobre 2018 (UST) - Nel 2018 l'agricoltura svizzera dovrebbe produrre un valore aggiunto lordo di 4,1 miliardi di franchi, il che corrisponde a un aumento del 2,1% rispetto all'anno precedente. Le grandi colture e il foraggio sono stati colpiti dalla siccità e i costi di produzione sono aumentati. D'altro canto, i raccolti nell'ambito dell'arboricoltura e della viticoltura sono stati nettamente migliori rispetto al 2017 e si è verificato un incremento della produzione lattiera e bovina. Queste prime stime per l'anno corrente si basano sui conti economici dell'agricoltura dell'Ufficio federale di statistica (UST).

Sulla base delle prime stime, l'UST prevede che nel 2018 la produzione totale dell'agricoltura svizzera sarà di 10,6 miliardi di franchi, determinando una crescita del 2,7% rispetto al 2017. Le spese di consumo intermedio (foraggio, energia, concimi, manutenzione e riparazioni, ecc.) ammonteranno a 6,5 miliardi di franchi, generando un aumento del 3,1% rispetto all'anno precedente. Il valore aggiunto lordo, che corrisponde al valore di produzione cui viene dedotto il consumo intermedio, è aumentato del 2,1% tra il 2017 e il 2018 e si attesta a quasi 4,1 miliardi di franchi. Il valore aggiunto lordo è cresciuto del 5,1% ai prezzi dell'anno precedente, cioè non tenendo conto del rincaro.

Nel 2018 il volume di lavoro nell'agricoltura svizzera continua a diminuire, con un calo stimato allo 0,9% rispetto al 2017. La produttività del lavoro, che corrisponde al rapporto tra il valore aggiunto lordo (ai prezzi costanti del 2010) e il volume del lavoro totale fornito nell'agricoltura, è cresciuta del 5,9% rispetto al 2017. Dal 2000 la produttività del lavoro è aumentata di oltre il 27%.

Produzione vegetale contrastata

Raggiungendo i 4,3 miliardi di franchi, nonostante la siccità il valore della produzione vegetale è incrementato del 4,4% rispetto al 2017. Sul lungo termine le colture speciali (ortaggi, frutta, uva e vini, fiori, piante aromatiche, tabacco, ecc.) hanno acquisito importanza a scapito delle grandi colture (cereali, patate, oleaginosi, barbabietole da zucchero, ecc.) e delle colture foraggere. Attualmente le colture speciali rappresentano il 61% del valore di produzione vegetale, contro il 50% nel 2000. Molte delle colture speciali possono essere irrigate e offrono una migliore resistenza alla siccità. In seguito al 2017, che è stato segnato dal gelo, nel 2018 il valore delle colture speciali è cresciuto dell'8,6%, raggiungendo 2,6 miliardi di franchi. Gli abbondanti raccolti di frutta e uva hanno ampiamente compensato l'andamento dell'orticoltura, penalizzata da un inverno relativamente lungo. A causa delle ripercussioni della siccità, i raccolti di cereali sono stimati a 815 000 tonnellate, il che corrisponde a un calo del 14% rispetto al 2017.

Produzione animale in leggero aumento

Con un importo stimato a 5,1 miliardi di franchi, nel 2018 la produzione animale è cresciuta solo di poco rispetto al 2017 (+1,2%). Il mercato lattiero è nuovamente migliorato, con un leggero incremento del prezzo medio (+1,7%) e delle quantità fornite (+0,6%). Il valore della produzione del latte è stimato a 2,2 miliardi di franchi (+2,3%). La domanda di bovini da macello continua a essere forte e, giunto a 1,4 miliardi di franchi, il valore della produzione bovina è cresciuto del 2,6% rispetto al 2017.

La situazione resta difficile per il mercato dei suini. Il prezzo medio dei suini è diminuito del 3,4% rispetto al 2017, determinando una diminuzione del 4,1% del valore della produzione suina, che si attesta a meno di 0,9 miliardi di franchi. Infine, nel 2018 l'avicoltura continua a essere in espansione così come si è constatato in questi ultimi anni. La produzione di pollame e di uova è stimata a quasi 0,6 miliardi di franchi (+3,7%).

I contributi pubblici, un'importante base per il reddito

L'apertura graduale dei mercati agricoli negli anni '90 è stata accompagnata dall'introduzione di pagamenti diretti, che sono stati generalizzati nel 1999 e sottoposti a una riforma nel 2014. Da circa due decenni, i pagamenti diretti versati alle aziende agricole servono soprattutto a retribuire le prestazioni d'interesse generale. Stando alle prime stime basate sul bilancio della Confederazione, i contributi pubblici sono diminuiti del 2,6% rispetto al 2017. Con quasi 2,9 miliardi di franchi, nel 2018 tali contributi rappresentano oltre il 21% delle risorse totali del settore agricolo svizzero, costituendo una base importante del reddito settoriale prodotto dall'agricoltura.

Aumento dei costi di produzione

Nel 2018 i costi di produzione (consumo intermedio, ammortamenti, salari, fitti da pagare, interessi da pagare e imposte sulla produzione) sono aumentati del 2,8% rispetto al 2017. Gli ammortamenti (2,0 miliardi di franchi, +3,6%) calcolati ai prezzi di rinnovo attuali hanno risentito del rincaro degli investimenti in beni immobili e d'equipaggiamento. Il consumo intermedio (6,5 miliardi di franchi, +3,1%) è stato particolarmente colpito dalla crescita dei prezzi dell'energia fossile (petrolio) e dall'aumento in termini di costi e quantità del foraggio acquistato per compensare parzialmente le perdite di raccolti provocate dalla siccità. Per concludere, l'incremento dell'1,6% della remunerazione dei salariati (1,3 miliardi di franchi) è il risultato da una parte di una leggera progressione del volume del lavoro dipendente e, dall'altra, del livello dei salari.

Flessione del reddito settoriale dell'agricoltura svizzera

Nel 2018 le entrate (produzione, contributi pubblici e interessi da riscuotere) sono cresciute di quasi 200 milioni di franchi, mentre le spese (consumo intermedio, ammortamenti, salari, fitti da pagare, interessi da pagare e imposte sulla produzione) sono cresciute di 290 milioni di franchi. Il saldo relativo al 2018, ovvero il reddito da impresa netto del settore agricolo (reddito settoriale), è stimato a quasi 3,0 miliardi di franchi, in calo del 2,9% rispetto al 2017 (-90 milioni di franchi). Il reddito settoriale, che retribuisce principalmente il lavoro e il patrimonio produttivo (capitale e terreno) di tutte le famiglie contadine in Svizzera, rientra nella media degli ultimi dieci anni.

Informazioni complementari, come tabelle e grafici, si trovano nel PDF seguente.


 

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