Indicatore di legislatura: Varietà delle biocenosi
Estratto dall’obiettivo 17: al fine di garantire la base vitale naturale e il benessere della popolazione svizzera è necessario fermare la riduzione della varietà di specie e stimolarne la rigenerazione. Il nostro Collegio intende altresì rafforzare la conservazione delle zone protette esistenti, creare nuove riserve forestali, stimolare le specie prioritarie a livello nazionale e migliorare l’interconnessione degli ecosistemi nonché potenziare le misure per arginare le specie esotiche invasive.
Significato dell’indicatore: la biodiversità è costituita dalla varietà di specie di animali, piante, funghi e microrganismi, dalla varietà genetica all’interno delle specie, dalla varietà degli ecosistemi e dalle interazioni in e tra questi livelli. La biodiversità è indispensabile al benessere degli esseri umani e fornisce numerosi servizi, tra cui figurano la depurazione delle acque, la filtrazione dell’aria e il mantenimento della fertilità del suolo.
L’indicatore descrive l’evoluzione della composizione delle specie nell’habitat prati e pascoli: un valore elevato dell’indice è segno di biocenosi eterogenee, mentre un valore basso indica biocenosi più monotone, ossia una perdita di diversità biologica.
Obiettivo quantificabile: la biodiversità deve essere conservata e promossa.
Commento
La varietà delle biocenosi nei prati e nei pascoli è globalmente diminuita dall’inizio degli anni 2000. Se per le piante e i muschi è rimasta costante, per i molluschi (gasteropodi) si è assistito a una flessione. Per i molluschi è cresciuto soprattutto il numero delle specie più diffuse, che non hanno esigenze particolari in termini di habitat, mentre il numero di specie rare è calato.
Le superfici per la promozione della biodiversità rappresentano una delle misure della politica agricola per preservare e, se possibile, ampliare lo spazio vitale della flora e della fauna svizzere nelle aree agricole e in particolare nei prati e nei pascoli. Nel 2019 queste superfici sono aumentate di 1746 ettari rispetto al 2018 e ricoprivano 168 387 ettari, di cui oltre due quinti soddisfacevano i criteri di qualità II (grado più elevato). Tale aumento concerne soprattutto le superfici costituite da prati gestiti in modo estensivo e da pascoli.
Gli effettivi degli uccelli nidificanti sono considerati un indicatore dello stato della biodiversità in generale dato che il numero e la presenza delle specie dipende fortemente dalla varietà e dalla qualità degli habitat, siano essi nelle aree agricole o altrove. Per quanto riguarda le specie di uccelli che nidificano regolarmente in Svizzera (176 specie) la tendenza è stata all’aumento tra il 1990 e il 2020. Un’evoluzione negativa, con una regressione provvisoria e un riavvicinamento al valore iniziale, si osserva invece nello stesso arco di tempo per le 44 specie minacciate contenute nella Lista Rossa. Fluttuazioni a breve termine nell’evoluzione degli effettivi dipendono tra le altre cose dalle condizioni meteorologiche.
Le Liste Rosse presentano i gradi di minaccia ai quali sono esposte le diverse specie recensite in un territorio. La Svizzera accoglie circa 46 000 specie vegetali, fungine o animali (senza le forme di vita unicellulare o aventi solo alcune cellule). Su 10 711 specie analizzate, il 35% appartiene a categorie minacciate, scomparse o estinte che sono contenute nelle Liste Rosse realizzate. Questa situazione è tra l’altro riconducibile alla scomparsa di spazi dal grande valore ecologico, come le zone umide e i pascoli secchi, causata principalmente dall’agricoltura intensiva, dai drenaggi, dall’espansione degli agglomerati, dalla sistemazione dei corsi d’acqua nonché dalle specie allogene invasive e dai cambiamenti climatici.