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Indice svizzero dei salari 2016 Progressione dei salari nominali dello 0,7% nel 2016. Aumento dei salari reali dell'1,1%

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Aumento dei salari nominali dell'1,7% e calo di quelli reali dello 0,4% nel 2023

Neuchâtel, 28.04.2017 (UST) - Nel 2016 l'indice svizzero dei salari nominali è aumentato in media dello 0,7% rispetto al 2015, portandosi a 100,7 punti (base 2015 = 100). Considerato il tasso d'inflazione annuo medio negativo pari a -0,4%, i salari reali hanno registrato un aumento dell'1,1% (101,1 punti, base 2015=100), secondo i calcoli dell'Ufficio federale di statistica (UST).

Nel 2016, i salari nominali hanno registrato un aumento medio dello 0,7% rispetto al 2015. Per il quinto anno consecutivo, l'incremento dei salari nominali si è situato al disotto della soglia dell'1%. Quasi tutti i rami economici hanno segnato un aumento reale dei salari favorito da un'inflazione negativa pari a -0,4%.

Alla fine del 2015, al momento di prendere decisioni sugli adeguamenti salariali per il 2016, la crescita economica mondiale e quella svizzera erano ancora poco dinamiche, sebbene per il 2016 si prevedesse una graduale ripresa, seppur moderata. A titolo di paragone, l'incremento dei salari effettivi negoziato per il 2016 per i principali contratti collettivi di lavoro (CCL), cui è assoggettato quasi mezzo milione di dipendenti, è stato dello 0,4%.

Settore secondario: progressione nominale dello 0,4% e reale dello 0,9%

Nel settore industriale i salari nominali sono aumentati dello 0,4%, un tasso in calo rispetto agli anni precedenti (+0,5% nel 2015, +0,9% nel 2014, +0,7% nel 2013 e nel 2012). L'inflazione negativa ha comportato un aumento medio dei salari reali dello 0,9% in tutto il settore. Gli aumenti reali presentano una grande disparità tra un ramo e l'altro, disparità che va da -0,3% a +1,9%.

Gli incrementi nominali maggiori sono stati registrati nel ramo dell'industria chimica e farmaceutica (+1,5%) e in quello della fabbricazione di macchinari, apparecchiature e mezzi di trasporto (+0,9%), seguiti da quello della fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica e orologeria (+0,7%). Nei rami «Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo» e «Industrie alimentari e del tabacco» sono stati registrati decrementi dei salari nominali (rispettivamente di -0,1% e -0,2%), leggermente compensati da aumenti dei rispettivi salari reali, pari a +0,4% e +0,3% rispettivamente. Nel ramo «Industria del legno, industria della carta e stampa» hanno subito un calo sia i salari nominali (-0,7%) sia quelli reali (-0,3%).

Settore terziario: progressione nominale dello 0,8% e reale dell'1,2%

Nel 2016 il settore terziario ha registrato un aumento dei salari nominali dello 0,8%, superiore di quello dei due anni precedenti (+0,3% nel 2015 e +0,7% nel 2014). I salari reali sono aumentati in media dell'1,2%. Gli aumenti nominali più marcati sono stati osservati nel ramo del commercio all'ingrosso (+2,2%) e in quello delle prestazioni di servizi finanziari, attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative (+2,1%). Il ramo del commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli è stato quello più svantaggiato, con una perdita nominale di -0,4% e una stagnazione (0,0%) dei salari reali.

Evoluzione del potere d'acquisto dei salari negli ultimi cinque anni

Per tutti i salariati, dal 2012 al 2016 il ritmo annuo medio della progressione dei salari reali è stata dell'1,2% (+1,1% per gli uomini e +1,3% per le donne).

Nel settore secondario l'evoluzione annua media in questo lasso di tempo è stata dell'1,1%. I cosiddetti rami «di media-alta tecnologia», ovvero i grandi rami esportatori del settore industriale, sono quelli che hanno influito maggiormente sull'aumento dei salari reali nell'arco di questi cinque anni. Si tratta dell'industria chimica e farmaceutica (+1,7%), della fabbricazione di apparecchi elettrici, elettronici, di precisione e di orologi (+1,4%) e della fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici e di mezzi di trasporto (+1,3%). Gli altri rami industriali hanno presentato tassi di crescita annui medi compresi in un divario che va da + 0,7% a +1,1%.

Dal 2012 al 2016 il settore terziario ha registrato un incremento annuo medio dei salari reali dell'1,2%. I rami «Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento, Altre attività di servizi» (+1,7%), prestazioni di servizi finanziari, attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative (+1,6%), alberghi e ristoranti (+1,5%) hanno beneficiato degli adattamenti salariali reali più cospicui del settore dei servizi. Nello stesso periodo gli aumenti reali medi più contenuti sono invece stati registrati per i rami «Trasporto e magazzinaggio» (+0,7%) e «Sanità, alloggi sociosanitari e assistenza sociale» (+0,8%).


 

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