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Cifre d'affari del commercio al dettaglio nel dicembre 2021 In dicembre le cifre d'affari del commercio al dettaglio svizzero calano dello 0,5% mentre segnano un aumento del 4,2% quelle di tutto il 2021

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In calo dello 0,4% le cifre d'affari del commercio al dettaglio svizzero nel febbraio 2024

01.02.2022 - Nel mese di dicembre 2021 le cifre d’affari del commercio al dettaglio corrette in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi sono diminuite in termini nominali dello 0,5% rispetto a dicembre 2020. Al netto delle variazioni stagionali, le cifre d’affari del commercio al dettaglio hanno presentato una diminuzione del 2,2% in termini nominali rispetto a novembre 2021. Per il 2021 nel complesso si segnala un netto +4,2% in termini nominali. Tutti i rami hanno potuto recuperare in parte le perdite subite nel 2020, anno caratterizzato dalla pandemia di COVID-19. Questo è quanto emerge dai risultati provvisori dell’Ufficio federale di statistica (UST).

Nel mese di dicembre 2021 le cifre d’affari del commercio al dettaglio corrette in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi sono diminuite dello 0,4% in termini reali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’andamento in termini reali tiene conto del rincaro. Rispetto al mese precedente le cifre d’affari del commercio al dettaglio destagionalizzate hanno presentato un calo del 2,0% in termini reali.

Commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi

Dopo la correzione in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi, nel mese di dicembre 2021 il commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi, ha registrato una riduzione delle cifre d’affari pari all’1,8% in termini nominali rispetto a dicembre 2020 (in termini reali: –1,5%). Il commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacchi ha segnato un decremento delle cifre d’affari del 7,7% in termini nominali (in termini reali: –6,9%), il comparto non alimentare un aumento del 2,9% in termini nominali (in termini reali: +2,8%).

Al netto delle variazioni stagionali, nel mese di dicembre 2021 il commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi, ha registrato una riduzione delle cifre d’affari del 2,2% in termini nominali rispetto a novembre 2021 (in termini reali: –2,1%). Nel commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacchi le cifre d’affari sono regredite dell’1,9% in termini nominali (in termini reali: –1,7%), nel comparto non alimentare hanno presentato una diminuzione del 2,5% (in termini reali: –2,8%).

2021: in alcuni rami cifre d’affari in parte in forte crescita

Per il 2021 il commercio al dettaglio svizzero presentava in termini nominali un aumento provvisorio delle cifre d’affari del 4,2% rispetto all’anno precedente (in termini reali: +4,7%). L’anno precedente tale crescita era stata dell’1,0% (in termini reali: +1,7%). Tutti i rami eccetto l’industria alimentare hanno presentato cifre nere in netto aumento, riuscendo a pareggiare in parte le perdite subite l’anno precedente.

Le cifre d’affari in termini nominali del commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacchi, che non hanno presentato variazioni (in termini reali: +1,2%), erano però aumentate fortemente l’anno precedente (8,9%; in termini reali: +8,6%).

Il comparto non alimentare ha registrato un incremento nominale del 7,4% (in termini reali: +7,6%), a fronte di un 2020 che ha chiuso in rosso (–3,7%; in termini reali: –2,5%).

Hanno invece confermato la tendenza al rialzo le cifre d’affari registrate nei rami «apparecchiature di informazione e comunicazione» (+7,8%; in termini reali: +11,4%) e «bancarelle del mercato, commercio per corrispondenza e attraverso Internet» (+6,3%; in termini reali: +6,8%). Già l’anno precedente le loro cifre nominali, rispettivamente pari al +17,1% (in termini reali: +25,8%) e al +14,3% (in termini reali: +15,0%), erano state fortemente positive. Anche il ramo «altri oggetti di uso domestico in esercizi specializzati», chiudendo con un aumento delle cifre d’affari nominali (+3,5%; in termini reali: +1,8%), si è allineato a questa tendenza (2020: aumento in termini nominali: +2,7%; in termini reali: +3,3%).

I rami «altri prodotti (articoli di abbigliamento, medicinali, orologi e articoli di gioielleria)» (+11,0%; in termini reali: +11,9%) e «articoli culturali e ricreativi» (+6,6%; in termini reali: +5,9%) sono riusciti a compensare le perdite dell’anno precedente.

E per concludere, il ramo «distributori di benzina» ha presentato un aumento nominale del 12,8% (2020: –14,2%). Osservando le cifre d’affari in termini reali, il calo nel 2020 (–3,9%) si conferma anche nel 2021 (–3,0%).

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