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Economia culturale: imprese culturali nel 2021 Fragile ripresa dell'economia culturale nel 2021 dopo la pandemia

10.10.2023 - Nel 2021, il numero di impieghi nel settore culturale ha ricominciato a crescere, sebbene in modo più contenuto rispetto agli impieghi nell'economia totale. Il valore aggiunto dell'economia culturale ha nuovamente superato la soglia dei 15 miliardi di franchi, senza tuttavia raggiungere il livello prepandemico. Questi sono alcuni degli ultimi risultati provenienti dalla statistica dell'economia culturale stilata dall'Ufficio federale di statistica (UST).

Il settore culturale è stato fortemente colpito dalla pandemia di COVID-19. Nel 2020, il primo anno di pandemia, il numero delle imprese culturali era diminuito dell'1,3% rispetto al 2019 (contro il -0,1% dell'economia totale) dopo essere stato in costante aumento dal 2011. I dati relativi al 2021 tracciano un quadro eterogeneo della ripresa del settore.

Aumento del numero di imprese culturali

A prima vista, i dati suggeriscono un ritorno alla normalità. Nel 2021 il settore della cultura contava 1426 imprese in più rispetto al 2020 (+2,2%), per un totale di 65 369 imprese culturali. Questa cifra è addirittura superiore al livello prepandemico e segna un nuovo record dal 2011. L'aumento è stato nettamente maggiore nel settore culturale (+2,2%) che nell'economia totale (+1,5%). La crescita più consistente è stata registrata nel settore audiovisivo e multimediale, in quello delle arti visive e in quello della pubblicità, mentre è stata più contenuta nel settore dell'architettura e addirittura negativa in quello dell'editoria (-1,5% delle imprese, v. tabella allegata).

Tuttavia, dal punto di vista degli impieghi, nel 2021 l'aumento è stato meno forte nel settore culturale che nell'economia totale. In termini di equivalenti a tempo pieno (ETP), il divario con l'insieme dell'economia è ancora più grande: +1,0% di ETP nel settore culturale, contro il +2,0% dell'economia totale. In altre parole, nel settore culturale l'aumento è stato più forte in termini di imprese che in termini di impieghi o di ETP. Ne consegue che la ripresa riguarda principalmente le realtà piccole. Nel 2021, la quota di piccole imprese culturali (meno di 3 impieghi) non solo è aumentata rispetto al 2020, ma ha anche superato quella del 2019.

Superati nuovamente i 15 miliardi di valore aggiunto

Gli effetti della pandemia sono ancora visibili anche negli indicatori macroeconomici dell'economia culturale. Nel 2020, anno in cui è scoppiata la pandemia di COVID-19, il valore aggiunto del settore culturale era calato del 6,7% rispetto al 2019 (oltre il triplo del PIL); per la prima volta dal 2011 era sceso al di sotto dei 15 miliardi di franchi. Nel 2021, il valore aggiunto del settore culturale è passato a 15,2 miliardi e ha quindi nuovamente superato tale soglia. È tuttavia rimasta al di sotto del livello prepandemico. Inoltre, attestandosi a +3,5%, nel 2021 l'aumento del valore aggiunto del settore culturale rispetto al 2020 è stato inferiore a quello del PIL (+5,4%).

Nell'economia culturale, l'aumento del valore aggiunto registrato nel 2021 è stato più marcato nel gruppo Arti visive e Arti sceniche, dove ha raggiunto il +13,1%, mentre era stato proprio in questo settore che si era registrato il calo maggiore (-25,2%) nel 2020, anno in cui molte istituzioni culturali avevano dovuto chiudere temporaneamente a causa della pandemia. Con una sola eccezione (il gruppo Patrimonio e Architettura), nel 2021 è stato registrato un aumento reale del valore aggiunto lordo per tutti i gruppi di settori dell'economia culturale (v. grafico allegato).

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