Comunicato stampa

Comportamento della popolazione in materia di mobilità nel 2021 (risultati del microcensimento) Anche nel 2021 il tempo libero rimane di gran lunga il principale motivo di spostamento

06.04.2023 - Nel 2021, circa il 43% delle distanze nazionali percorse dalla popolazione residente in Svizzera riguardavano il tempo libero, che rimane quindi di gran lunga il principale motivo di spostamento. In totale, sono stati percorsi 30,0 km al giorno pro capite, pari a un calo di 6,8 km rispetto all’ultima rilevazione del 2015 dovuto alla pandemia di COVID-19. È quanto emerge dal microcensimento mobilità e trasporti, la principale rilevazione svizzera riguardante il comportamento della popolazione in materia di mobilità, realizzata dall’Ufficio federale di statistica (UST) e da quello dello sviluppo territoriale (ARE).

Anche nel 2021 il trasporto di persone è stato caratterizzato dall’influsso della pandemia di COVID-19. Tuttavia, ciò non ha avuto quasi alcun effetto sulla rilevanza dei vari motivi per cui ci si sposta: come già constatato nell’indagine precedente, quella del 2015, anche nel 2021 in cima alla lista c’erano gli spostamenti per il tempo libero. La loro quota, corrispondente al 43% delle distanze percorse, è rimasta quasi invariata rispetto al 2015 (44%). L’esame in funzione dell’ora del giorno rivela che già sin dalle otto del mattino il tempo libero superava tutti gli altri motivi di spostamento, mantenendo il suo ruolo dominante fino a tarda notte. Il secondo motivo di spostamento in ordine di importanza nel 2021 è stato quello per lavoro, con una quota del 28% delle distanze percorse, seguito dagli spostamenti per fare acquisti, con il 15%. Come in passato, le quote degli altri motivi di spostamento erano relativamente basse.

A causa della COVID-19, nel 2021 popolazione meno mobile per la prima volta dopo decenni

Se si sommano le tratte percorse in Svizzera indipendentemente dal motivo degli spostamenti, la distanza media giornaliera pro capite è stata di 30,0 km. Per la prima volta dall’inizio della moderna serie di rilevazioni del microcensimento, ovvero dal 1994, questo valore ha segnato un netto calo. Rispetto al 2015, nel 2021 sono stati percorsi 6,8 km in meno pro capite al giorno (–19%), e anche rispetto al 1994 si registra una diminuzione di 1,3 km.

La ragione principale della diminuzione è stata la pandemia di COVID-19, che era ancora molto presente soprattutto all’inizio del 2021 e che ha comportato talvolta notevoli limitazioni della vita pubblica per via delle misure di politica sanitaria. Rispetto al 2015, nei primi mesi del 2021 le distanze sono diminuite più che nel resto dell’anno. Oltre alle distanze giornaliere, nel 2021 si è ridotto anche il tempo dedicato alla mobilità: in un giorno medio, gli abitanti della Svizzera hanno utilizzato 80,2 minuti per gli spostamenti, compresi quelli percorsi a piedi. Nel 2015 i minuti erano stati 90,4.

In termini percentuali l'uso dell'auto è diminuito meno dell'uso dei trasporti pubblici

Non tutti i mezzi di trasporto hanno accusato una riduzione delle distanze percorse nella stessa misura. È stata relativamente forte per i viaggi in treno, categoria in cui la quota di chilometri percorsi, dopo una fase di crescita iniziata nel 2000, è per la prima volta scesa, passando da poco più del 20% nel 2015 al 16% nel 2021. Nella seconda metà del 2021, tuttavia, si è di nuovo potuto osservare un avvicinamento ai valori del 2015.

In termini percentuali, le distanze percorse in automobile sono diminuite meno rispetto a quelle percorse in treno, per cui l’automobile ha potuto consolidare la sua posizione al vertice della ripartizione modale: nel 2021 oltre i due terzi di tutte le distanze all’interno del Paese, ovvero il 69% (20,8 km pro capite al giorno), sono state percorse in automobile, mentre nel 2015 tale quota era del 65%. Nel 2021 in un’automobile viaggiavano in media 1,53 persone, leggermente meno rispetto al 2015 (1,56 persone). Come già riscontrato in passato, nel 2021 il grado di occupazione medio delle automobili (1,09 persone) è stato significativamente più basso per i tragitti per recarsi al lavoro.

Chi guadagna bene guida più spesso automobili elettriche

Negli ultimi anni il numero di automobili elettriche messe in circolazione è fortemente aumentato. I dati del microcensimento mostrano che le persone con un reddito elevato acquistano questo tipo di veicoli con una frequenza superiore alla media: mentre nel 2021 le economie domestiche con un reddito mensile superiore a 12 000 franchi possedevano automobili a trazione puramente elettrica nella misura del 3,0%, questa percentuale si dimezza (1,4%) nella fascia di reddito compresa tra 8000 e 12 000 franchi, ed è ancora inferiore nella fascia di reddito più bassa. Inoltre, è interessante notare che i tragitti effettuati dalle automobili elettriche (14,4 km) erano inferiori a quelli dei veicoli diesel (16,4 km), ma leggermente superiori a quelli effettuati dai veicoli a benzina (13,2 km).

Il 20% di tutte le economie domestiche possiede una bicicletta elettrica

L’unico mezzo di trasporto che nel 2021 è stato utilizzato più che nel 2015, nonostante la pandemia, è la bicicletta elettrica. Ad oggi in Svizzera, un’economia domestica su cinque ne possiede almeno una. Questo dato è di circa tre volte superiore a quello del 2015 (7%), mentre quello riguardante il possesso di biciclette tradizionali è diminuito (dal 65 al 61%). Le biciclette elettriche non sono però tutte uguali: mentre la variante più veloce (che richiede una targa) viene utilizzata nel 65% dei casi per recarsi al lavoro, le biciclette elettriche meno veloci sono perlopiù utilizzate per il traffico del tempo libero, con il 57% delle distanze percorse.

La mobilità maggiore si riscontra tra i giovani adulti

In termini di mobilità, i vari gruppi di popolazione si differenziano talora in modo considerevole. Nel 2021 a risultare particolarmente mobili sono stati i giovani adulti tra i 18 e i 24 anni, che hanno percorso una distanza media giornaliera di 40,2 km a persona. Con l’aumentare dell’età, la distanza giornaliera diminuisce gradualmente. Tra le persone dai 65 ai 79 anni era poco più della metà della cifra registrata dai giovani adulti, e tra le persone di età superiore agli 80 anni si era ridotta a un quarto. Anche il luogo di residenza influisce sulla mobilità: nel 2021, infatti, gli abitanti dei Comuni rurali hanno percorso un quarto di chilometri in più rispetto agli abitanti delle città. Una mobilità superiore alla media è stata riscontrata anche tra le persone facenti parte di economie domestiche dal reddito elevato.

Secondo la popolazione i miglioramenti più importanti andrebbero apportati al trasporto pubblico

Una parte separata del microcensimento era dedicata all’opinione della popolazione in merito a una serie di possibili miglioramenti da apportare al settore dei trasporti. Ne è emerso che dal punto di vista della popolazione i miglioramenti dei trasporti pubblici e la riduzione dell’impatto ambientale dei trasporti sono più importanti rispetto ai miglioramenti del traffico ciclistico, stradale o pedonale. Tra le misure concrete di politica dei trasporti hanno riscosso particolare consenso lo snellimento del traffico nelle città e negli agglomerati, gli incentivi finanziari per l’acquisto di autovetture nuove efficienti dal punto di vista energetico e a basse emissioni nonché i miglioramenti del trasporto pubblico locale e regionale.

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