Comunicato stampa

Conti nazionali della Svizzera nel 2017 Crescita stabile dell'economia svizzera nel 2017

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PIL della Svizzera in crescita del 2,6% nel 2022

Neuchâtel, 28 agosto 2018 (UST) - Nel 2017 il prodotto interno lordo (PIL) dell'economia svizzera ha registrato un aumento dell'1,6% ai prezzi dell'anno precedente, identico a quello del 2016. La crescita si inserisce in un clima contrastato, caratterizzato da un marcato rallentamento del contributo del commercio estero e da una forte crescita degli investimenti in beni di equipaggiamento. Il reddito nazionale lordo (RNL) a prezzi correnti registra una progressione dell'1,8%, a seguito del miglioramento del saldo della bilancia dei redditi con l'estero. Queste prime stime 2017 dell'Ufficio federale di statistica (UST) sono accompagnate da una revisione dei risultati del 2015 e del 2016.

In occasione della pubblicazione delle prime stime del 2017, in linea con la politica di revisione dei conti nazionali, i risultati del 2015 e del 2016 sono stati rivisti alla luce di nuove informazioni. Queste ultime hanno comportato la correzione al rialzo della crescita del PIL di 0,1 punti percentuali nel 2015, portandosi all'1,3%, e di 0,2 punti percentuali nel 2016, attestandosi all'1,6% (salvo indicazioni contrarie, i risultati sono ai prezzi dell'anno precedente).

La R+S favorisce l'aumento degli investimenti

Per il quarto anno consecutivo gli investimenti sono aumentati notevolmente (+3,3%). L'aumento si spiega con una nuova progressione degli investimenti in beni d'equipaggiamento (+4,5%), sostenuta in particolare dalle spese per ricerca e sviluppo (R+S) risultanti dall'insediamento in Svizzera di un'unità attiva nella ricerca appartenente a una multinazionale residente. La crescita nel settore delle costruzioni (1,4%) è stata superiore rispetto a quella del 2016 (+0,5%).

La spesa per i consumi finali delle economie domestiche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle economie domestiche è progredita moderatamente dell'1,1% (2016: +1,5%). Nel complesso, il clima di consumo si è mantenuto stabile nel corso dell'anno. Nel 2017 le economie domestiche erano abbastanza ottimiste in merito all'evoluzione della situazione economica e delle loro prospettive sul mercato del lavoro. Questa situazione, tuttavia, si rispecchia solo parzialmente sui risultati annui a causa del leggero rallentamento della crescita della popolazione residente.

Calo del saldo della bilancia dei servizi

Senza prendere in considerazione l'oro non monetario, il saldo della bilancia dei beni e servizi è aumentato del 5,4% nel 2017. Il rallentamento rispetto al 2016 (+12,1%) è riconducibile al deterioramento del saldo della bilancia dei servizi (-2,5%). L'andamento di detto saldo è dovuto alla crescita più marcata delle importazioni di servizi (+1,6%) rispetto a quella, anemica, delle esportazioni di servizi (+0,7%). Ad aver contribuito al rallentamento delle suddette esportazioni sono stati, in particolare, la R+S, i servizi informatici e d'informazione nonché determinati servizi alle imprese.

Quanto al saldo della bilancia dei beni (eccetto l'oro non monetario), l'aumento del 9,4% si è mantenuto sulla scia del rialzo registrato nel 2016 (+10,4%). La crescita è dovuta a un più marcato dinamismo delle esportazioni rispetto a quello delle importazioni (rispettivamente +6,2% e +5,3%). L'aumento delle esportazioni è imputabile in particolare alle industrie chimiche e farmaceutiche.

Crescita sostenuta nell'industria e ripresa dei servizi finanziari

Dopo il contraccolpo dell'abbandono della soglia minima di cambio EUR/CHF nel 2015, il valore aggiunto nell'industria manifatturiera continua la sua progressione (+4,2%), di cui si erano già constatati gli effetti nel 2016 (+2,5%). Tuttavia la situazione tra i rami di attività rimane molto eterogenea e molte parti dell'industria devono ancora fare i conti con delle difficoltà, contrariamente a quella chimica e farmaceutica, che registrano forti crescite.

Dopo tre anni difficili il valore aggiunto delle banche ritrova la via della crescita (+2,1%). Il valore aggiunto dei servizi non finanziari (compreso il commercio) ha presentato un aumento significativo. I rami orientati verso il mercato interno presentano un'evoluzione positiva del valore aggiunto, contribuendo alla crescita del settore. Dopo due anni difficili, anche il ramo alberghi e ristoranti ha realizzato un risultato positivo (+2,1%), mentre il commercio (+0,4%) e soprattutto le attività ricreative e sportive hanno frenato la crescita complessiva. Nel 2016 il valore aggiunto di queste ultime era cresciuto considerevolmente in seguito allo svolgimento di importanti eventi sportivi internazionali (Campionato europeo di calcio e Giochi olimpici).

Crescita del reddito nazionale lordo (RNL)

Nel 2016 il RNL a prezzi correnti, che misura la somma dei redditi netti percepiti dalle unità residenti, è aumentato dell'1,8% (2016: -0,6%). Questo risultato è dovuto a una diminuzione più marcata dei redditi da capitale versati all'estero (-5,9%), rispetto alla diminuzione dei redditi da capitale ricevuti dall'estero (-1,6%). Questo movimento è parzialmente attenuato dal costante aumento delle remunerazioni versate a non residenti (+3,1).

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Nota

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