Medienmitteilung

Conti economici dell'agricoltura: stima 2020 La produzione totale dell'agricoltura svizzera resiste bene alla pandemia di COVID-19

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Un 2023 dolceamaro per l'agricoltura svizzera

06.10.2020 - Nel 2020 l’agricoltura svizzera dovrebbe produrre un valore aggiunto lordo di 4,4 miliardi di franchi, il che corrisponde a un aumento del 5,8% rispetto all’anno precedente. La produzione totale è rimasta stabile, mentre i costi di produzione sono diminuiti. Nel contesto della «situazione straordinaria» proclamata dal Consiglio federale a causa della COVID-19 e dei provvedimenti adottati durante la primavera, la produzione animale e quella di ortaggi hanno registrato un incremento. La situazione è invece peggiorata per la viticoltura. Queste prime stime per l’anno corrente si basano sui conti economici dell’agricoltura dell’Ufficio federale di statistica (UST).

Tranne qualche eccezione, è difficile contraddistinguere le ripercussioni economiche legate ai provvedimenti di lotta alla pandemia da quelle dettate dalle condizioni meteorologiche o dalle tendenze già avviate in precedenza. I rapidi adattamenti del settore e di tutta la filiera agroalimentare a questa situazione inedita, tuttavia, hanno generalmente consentito di garantire il flusso produttivo.

Sulla base delle prime stime, l’UST prevede che nel 2020 la produzione totale dell’agricoltura svizzera sarà di 11,4 miliardi di franchi, leggermente al di sopra del risultato ottenuto nel 2019 (+0,2%). Le spese di consumo intermedio (foraggio, energia, concimi, manutenzione e riparazioni ecc.) ammontano a 7,0 miliardi di franchi, in calo del 3,1% rispetto all’anno precedente. Tra il 2019 e il 2020 il valore aggiunto lordo (corrispondente al valore di produzione meno il consumo intermedio), è aumentato del 5,8%, attestandosi a 4,4 miliardi di franchi. Se calcolato ai prezzi dell’anno precedente, cioè non tenendo conto del rincaro, è tuttavia diminuito dell’1,4%. Con una contrazione del volume di lavoro stimata allo 0,8%, la produttività del lavoro segna un calo dello 0,6% fra il 2019 e il 2020, pur essendo del 34% superiore rispetto al 2000.

Produzione vegetale in calo

Fermandosi a 4,2 miliardi di franchi, il valore della produzione vegetale ha registrato un decremento del 5,5% rispetto al 2019. I raccolti di cereali sono stimati a circa 920 000 tonnellate, il che corrisponde a un aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente, nonostante la relativa siccità che ha caratterizzato la primavera. Il valore della produzione cerealicola è in rialzo del 3,4%. Rispetto al 2019, la produzione di semi e frutti oleosi è aumentata in modo marcato sia in termini di quantità (+21,6%) che di valore (+19,1%). La domanda di ortaggi indigeni, avvantaggiata dalla situazione straordinaria della primavera scorsa, è in aumento sia sotto il profilo della quantità che del valore di produzione (+6,0%). Nonostante raccolti di foraggio buoni, essendo diminuito il prezzo del fieno, il valore di produzione delle piante da foraggio ha subito una contrazione del 21,2%. In ambito viticolo, alcune quote di produzione delle uve sono state ridotte e determinati vini sono stati declassati per far fronte ai problemi di smaltimento delle scorte esistenti, in particolare a seguito della chiusura dei ristoranti durante la primavera 2020. Il valore di produzione di uve e vini è quindi stimato in calo dell’8,5% rispetto al 2019.

Produzione animale ancora in aumento

Nel 2020 la produzione animale è progredita del 4,5% rispetto al 2019, pari a un importo stimato a 5,7 miliardi di franchi. Il valore di produzione del latte è in aumento: ha sfiorato i 2,5 miliardi di franchi (+2,6%), con quantità prodotte leggermente in calo (–0,8%) e prezzo medio sempre in aumento (+3,4%). La domanda di bovini da macello rimane alta e i prezzi medi, dopo il crollo di fine marzo, a partire da giugno si attestano al di sopra del livello dell’anno precedente. Il valore di produzione bovina continua quindi a crescere e si avvicina a 1,5 miliardi di franchi (+5,3%). Il miglioramento della situazione osservato sul mercato dei suini nel 2019 è confermato nel 2020, con un livello medio dei prezzi al di sopra di quello dell’anno precedente: il valore della relativa produzione oltrepassa così la soglia del miliardo di franchi (+5,7%). Nel settore dell'avicoltura, la notevole espansione osservata negli ultimi anni prosegue anche nel 2020, superando un valore di produzione di 0,6 miliardi di franchi (+6,0%) e andando di pari passo con un’evoluzione del consumo di pollame e uova indigeni.

I contributi pubblici, un’importante base per il reddito

L’apertura graduale dei mercati agricoli negli anni ’90 è stata accompagnata dall’introduzione di pagamenti diretti, che sono stati generalizzati nel 1999 e sottoposti a una riforma nel 2014. Da oltre due decenni, i pagamenti diretti versati alle aziende agricole servono soprattutto a retribuire le prestazioni d’interesse generale. Stando alle prime stime basate sul bilancio della Confederazione, i contributi pubblici rimangono praticamente allo stesso livello del 2019. Con quasi 3,0 miliardi di franchi, nel 2020 tali contributi rappresentano circa il 21% delle risorse totali del settore agricolo svizzero, costituendo una base importante del reddito settoriale prodotto dall’agricoltura.

La flessione dei prezzi dei foraggi e dell’energia genera un abbassamento dei costi di produzione

Nel 2020 i costi di produzione (consumo intermedio, ammortamenti, salari, fitti da pagare, interessi da pagare e imposte sulla produzione) sono diminuiti del 2,3% rispetto al 2019. Il calo del consumo intermedio (7,0 mia. fr., –3,1%) è innanzitutto riconducibile a prezzi più bassi, in particolare per i foraggi e l’energia. La leggera contrazione degli ammortamenti (2,1 mia. fr., –1,0%) deriva invece in primo luogo dalla diminuzione del volume del patrimonio produttivo (attivi) dell’agricoltura svizzera. Stando alle prime stime, la rimunerazione delle persone salariate (1,3 mia. fr., –0,1%), i fitti da pagare (0,4 mia. fr., +0,2%) e gli interessi da pagare (0,2 mia. fr., +0,3%) sono rimasti relativamente stabili rispetto all’anno precedente.

Progressione del reddito settoriale dell’agricoltura svizzera

Nel 2020 le entrate (produzione, contributi pubblici e interessi da riscuotere) sono cresciute di meno di 17 milioni di franchi (+0,1%), sfiorando i 14,4 miliardi di franchi. Le spese (consumo intermedio, ammortamenti, salari, fitti da pagare, interessi da pagare e imposte sulla produzione) sono diminuite di oltre 258 milioni di franchi (–2,3%), per un importo pari a quasi 11,1 miliardi di franchi. Il saldo del 2020, ovvero il reddito da impresa netto dell’agricoltura svizzera (reddito settoriale), è stimato a quasi 3,3 miliardi di franchi, in aumento del 9,2% rispetto al 2019 (+ oltre 275 milioni di franchi). Il reddito settoriale, che retribuisce principalmente il lavoro e il patrimonio produttivo (capitale e terreno) di tutte le famiglie contadine in Svizzera, supera di circa il 12% la media degli ultimi cinque anni.

Informazioni complementari, come tabelle e grafici, si trovano nel PDF seguente.


 

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La produzione totale dell'agricoltura svizzera resiste bene alla pandemia di COVID-19
(PDF, 8 paginas, 436 kB)


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