Domande frequenti (FAQ)

Da quando esiste l’IPC?

L’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) è stato introdotto nel 1922 e calcolato basandosi sul 1914. La penuria di cibo durante la guerra 1914-1918 aveva fatto lievitare i prezzi con gravi conseguenze soprattutto per i lavoratori. Mancavano però gli strumenti di misura necessari per includere la diminuzione quotidiana del potere d'acquisto in un dibattito concreto.

Con l’introduzione dell'IPC, che misura il rincaro dei beni di consumo in Svizzera, è stato possibile elaborare per la prima volta informazioni riconosciute come ausilio orientativo per la politica e l'economia.

Cos’è l’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC)?

L’indice nazionale dei prezzi al consumo misura il rincaro dei beni di consumo in Svizzera e serve a determinare quanto sono aumentati i prezzi di questi beni rispetto al mese precedente, all'anno precedente o a qualsiasi altro periodo.

L’IPC, uno degli indicatori economici più importanti e maggiormente utilizzati, è riconosciuto come ausilio orientativo in politica e in economia.

L’IPC è impiegato per:

  • l’osservazione dell’andamento dei prezzi,
  • l’adeguamento di salari, rendite, tariffe, prezzi ed affitti all’evoluzione dei prezzi («indicizzazione»)
  • l’appuramento dei prezzi nei dati statistici (per es. «deflazionamento» dei conti economici nazionali, calcolo dell’andamento dei salari reali, ecc.),
  • l’approntamento di basi decisionali di politica economica (per es. politica monetaria della banca nazionale) e
  • il raffronto tra i Paesi come indicatore economico.

Chi calcola l’indice nazionale?

L’indice nazionale dei prezzi al consumo viene calcolato mensilmente dall’Ufficio federale di statistica (UST). A tale scopo, ogni mese vengono rilevati circa 100'000 prezzi dall’istituto per la ricerca di mercato DemoSCOPE su mandato dell’UST oppure dall’UST stesso.

La rilevazione avviene direttamente nei punti vendita, tramite dati scannerizzati, per telefono, su Internet oppure con dati di mercato disponibili elettronicamente durante le prime due settimane del mese.

I risultati sono disponibili entro la fine del mese o al più tardi all’inizio del mese successivo.

Come si misura l’evoluzione dei prezzi?

Per misurare l’evoluzione dei prezzi viene definito un cosiddetto «paniere tipo». Il paniere tipo contiene una selezione fedele dei beni e servizi consumati dalle economie domestiche ed è ripartito nei 12 settori di spesa («gruppi principali») riprodotti nel grafico:

Ogni gruppo principale è ponderato in base alla sua quota nelle spese delle economie domestiche. Per rispecchiare il più fedelmente possibile le spese reali delle economie domestiche, la ponderazione è adeguata ogni anno. Le spese sostenute dall’economia domestica media per i vari settori sono rilevate dall’indagine sul budget delle economie domestiche (IBED) direttamente presso un campione di famiglie.

Dopo essere stati rilevati in una serie di punti vendita sparsi su tutto il territorio svizzero, i prezzi vengono paragonati direttamente con quelli della precedente rilevazione (per es. per un litro di latte, i prezzi del mese di giugno 2002 con quelli di maggio 2000). L’evoluzione dei prezzi così misurata determina un indice parziale che, ponderato, determina una posizione del paniere tipo e contribuirà alla creazione dell’indice totale. L’indice nazionale è composto da circa 290 indici parziali ponderati.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) è stato introdotto nel 1922 e calcolato basandosi sul 1914. La penuria di cibo durante la guerra 1914-1918 aveva fatto lievitare i prezzi con gravi conseguenze soprattutto per i lavoratori. Mancavano però gli strumenti di misura necessari per includere la diminuzione quotidiana del potere d'acquisto in un dibattito concreto. Con l’introduzione dell'IPC, che misura il rincaro dei beni di consumo in Svizzera, è stato possibile elaborare per la prima volta informazioni riconosciute come ausilio orientativo per la politica e l'economia.

Quali sono i risultati dell’IPC?

Ogni mese, i risultati dell’IPC sono pubblicati attraverso un comunicato stampa e un opuscolo informativo. Vengono diffusi in particolare:

  • Gli indici su diverse basi annue. L’indice su base maggio 2000=100 punti, fino al giugno 2002 è aumentato a 102,3 punti. In altre parole: tra maggio 2000 e giugno 2002 il rincaro è stato del 2,3%. L’indice consente di calcolare un tasso di variazione non soltanto in riferimento al mese di base bensì anche per ogni periodo desiderato, con un valore di partenza sempre uguale a 100.
  • I tassi di variazione percentuale rispetto al mese precedente (per es. giugno 2002 rispetto a maggio 2002)
  • e rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (per es. giugno 2002 rispetto a giugno 2001).

Per quale ragione l’indice nazionale viene costantemente rielaborato?

Dalla sua introduzione (1922 sulla base 1914) l’indice nazionale ha già subito nove revisioni (1926, 1950, 1966, 1977, 1982, 1993, 2000, 2005, 2010, 2015 e 2020).

La prossima importante verifica del contenuto e della metodologia dell’indice nazionale è prevista nel 2025. In queste rieleborazioni l'IPC viene posto su una nuova base per es. l'indice attuale sulla base dicembre 2020=100 punti.

Simili revisioni sono indispensabili per tenere conto delle mutate strutture di mercato, dei nuovi prodotti e delle diverse abitudini di consumo. Dalla revisione del 2000 il paniere è riponderato annualmente sulla base delle continue rilevazioni dell'IBED.

Di cosa occorre tenere conto nel caso di un'indicizzazione contrattuale?

Nell’utilizzazione dei risultati dell’indice, per esempio nel caso di un’indicizzazione salariale, è opportuno tenere conto delle seguenti condizioni generali:

  1. Mese di riferimento e valore dell'importo da indicizzare (per es. 4'000 franchi, dal mese di novembre 2001).
  2. Base e livello dell'indice nel mese di riferimento (per es. indice nazionale dei prezzi al consumo nel novembre 2001, livello 101,4 punti sulla base maggio 2000=100).
  3. Meccanismo di indicizzazione: spesso i contratti prevedono clausole in virtù delle quali il rincaro non viene compensato automaticamente, ma solo a precise condizioni e in base a trattative.

Ecco un esempio di queste clausole negoziali:

  • Adeguamento del rincaro di novembre a partire dal mese di gennaio successivo nel quadro dei risultati delle precedenti trattative. La trattativa avviene nel caso in cui il rincaro superi la soglia del 2 per cento dall’ultimo adeguamento.
  • La compensazione definitiva viene stabilita in accordo tra le parti. Nella determinazione dell’adeguamento salariale, oltre al rincaro vengono considerati il risultato d’esercizio, la situazione sul mercato del lavoro e il livello salariale del ramo.

L’UST offre alle parti contraenti una consulenza specifica sui punti 1 e 2 e pubblica inoltre i risultati attuali. La determinazione della clausola dell’indice in base al punto tre è invece di competenza delle parti contraenti. Queste clausole figurano nei contratti collettivi di lavoro a livello dei rami o delle aziende o nei contratti di lavoro individuali.

Perché indicizzare un importo?

Spesso nei contratti si ricorre all’indicizzazione per adeguare un importo al rincaro di un determinato periodo. In tal modo s’intende evitare che un eventuale rincaro possa svalutare l’importo concordato: un aspetto importante soprattutto nel caso di salari, rendite, alimenti o contratti a lungo termine. Grazie all’indicizzazione, l’importo concordato mantiene un potere d'acquisto costante.

L’evoluzione dei prezzi e del potere d’acquisto, misurata mediante l'IPC, serve anche a deflazionare determinati importi, ciò che consente in un certo senso di paragonare per lunghi periodi i salari o i prezzi d’acquisto di determinati beni.

Quanto varrebbero oggigiorno i 100 franchi d’affitto che pagava mia nonna nel 1955?

Grazie al calcolatore del rincaro on line , l’Ufficio federale di statistica offre a tutti gli interessati la possibilità di calcolare l'evoluzione del potere d'acquisto di un determinato importo.

Per informazioni circa le modalità di calcolo, clicchi qui.

L'andamento dei prezzi può essere calcolato sulla base dei prezzi medi pubblicati?

No. Benché l'UST pubblichi i prezzi medi per alcune singole posizioni delI’IPC, questi ultimi non sono un risultato vero e proprio dell'IPC. I prezzi medi pubblicati dall'UST tengono conto di tutti i prezzi registrati nel quadro della rilevazione dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per una data posizione in un determinato periodo. Se, quindi, rispetto al periodo precedente, è rilevato il prezzo di un nuovo prodotto appartenente alla stessa posizione o un prodotto non è più preso in considerazione, questo influisce necessariamente sul prezzo medio, ma non sull'andamento dei prezzi (vedi esempio).

Infatti, per calcolare il rincaro non sono utilizzati i prezzi medi ma sono elaborate delle cosiddette relazioni di prezzo. Il prezzo attuale di un determinato prodotto viene confrontato con quello rilevato nel periodo precedente presso lo stesso distributore. Queste numerose relazioni di prezzo vengono successivamente aggregate fino al livello di indice totale, tenendo conto della struttura e dell’importanza dei mercati.

Nella statistica dei prezzi, l'evoluzione dei prezzi è calcolata partendo dalle serie di prezzi esistenti, ipotizzando un consumo stabile per l'intero periodo preso in esame. Le variazioni dell'offerta e delle abitudini di consumo della popolazione sono prese in considerazione nell'ambito della ponderazione annuale del paniere tipo, nonché in occasione della revisione generale dell'indice ogni cinque anni.

Esempio: prezzi medi in due periodi senza influenza sull'indice:

Prodotto T-1 T
Chicchi di caffè "Arabica" (500 g) CHF 8.00 CHF 8.00
Chicchi di caffè "Napoli" (500 g) CHF 10.00 CHF 10.00
Caffè "Capsula", 100 porzioni da 5 g (500 g) [...] CHF 56.00
Prezzo medio CHF 9.00 CHF 25.00

Perché nel calcolo dell’IPC non si tiene conto dell'evoluzione dei premi dell'assicurazione malattia?

I premi dell’assicurazione malattia sono importi trasferiti dalle economie domestiche agli assicuratori. Se si verifica un evento assicurato, questi importi ritornano alle economie domestiche. Essi servono quindi unicamente al finanziamento di un determinato consumo futuro e non rientrano nel consumo privato in senso stretto. Nel paniere dell’IPC sono invece contenute le singole prestazioni sanitarie finanziate mediante i premi (cure mediche, dentarie, ospedaliere, medicine, ecc.).

L’evoluzione dei premi non va equiparata a quella dei prezzi in quanto l’evoluzione dei premi rispecchia sia l’evoluzione dei prezzi sia l’evoluzione del volume delle prestazioni. Visite mediche e soggiorni ospedalieri sempre più frequenti uniti a onerosi esami e terapie fanno lievitare i costi sanitari, anche a prezzi costanti, e di conseguenza determinano un aumento dei premi assicurativi. L’indice nazionale misura puramente l’evoluzione dei prezzi mediante una quantità fissa di un determinato bene: questo non può avvenire con i premi.

I massicci aumenti dei premi delle casse malati di questi ultimi anni gravano indubbiamente sul budget delle economie domestiche. Tuttavia, non è tanto modificando l’indice nazionale, concepito per misurare l’evoluzione dei prezzi, che si potrà tenere debitamente conto di questa situazione, quanto adottando misure di politica economica adeguate, per es. nel quadro delle trattative salariali. Affinché gli utilizzatori dell’indice possano disporre delle necessarie informazioni, è stato elaborato parallelamente un indice dei premi dell’assicurazione malattia che illustra l’evoluzione dei premi e il loro influsso sul reddito disponibile.

Altre domande?

Per domande legate all'IPC può contattarci all'indirizzo e-mail: LIK@bfs.admin.ch

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