Indicatore di legislatura: Tasso d’indebitamento della Confederazione
Estratto dall’obiettivo 1: garantire un ordinamento finanziario stabile è la premessa per conservare la prosperità della Svizzera. Ciò richiede da un lato finanze federali equilibrate, dall’altro un’adeguata perequazione finanziaria nazionale. Gli obiettivi del programma di legislatura 2019–2023 devono essere in sintonia con le possibilità finanziarie.
Significato dell’indicatore: il tasso d’indebitamento mostra quanto la politica finanziaria attuale è sostenibile e in che misura l’onere finanziario dei progetti attuali sarà traslato sulle generazioni future. Date le opinioni discordanti circa l’entità del debito sostenibile, la politica determina i limiti di tolleranza. Nel 2003 in Svizzera è stato introdotto il freno all’indebitamento, che si propone di stabilizzare il debito lordo nominale e di limitare l’incremento delle uscite all’evoluzione delle entrate.
L’indicatore mostra l’entità del debito lordo della Confederazione in rapporto al prodotto interno lordo a prezzi correnti, ovvero in rapporto alla prestazione economica nazionale.
Obiettivo quantificabile: il tasso di indebitamento lordo della Confederazione (debito lordo in % del PIL) si stabilizza o si riduce rispetto al 2018 (14,4 %).
Commento
Il tasso di indebitamento lordo della Confederazione, cresciuto negli anni Novanta, ha toccato il suo valore massimo nel 2003 (26,1%) ed è poi tornato a calare. Nel 2019 l’indebitamento ha raggiunto il 13,8%, 0,6 punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente. In termini assoluti, nel 2019 il debito lordo è diminuito di 2,5 miliardi rispetto all’anno precedente, attestandosi a circa 96,9 miliardi di franchi.
La riduzione dell’indebitamento negli ultimi anni è riconducibile all’introduzione del freno all’indebitamento nel 2003. Nel complesso, anche il tasso d’indebitamento delle finanze pubbliche (Confederazione, Cantoni, Comuni, assicurazioni sociali) è diminuito. In modo analogo al freno all’indebitamento, nella maggior parte dei Cantoni esistono limiti posti al budget mediante complessi normativi di vario tipo che dal 2003 hanno consentito una diminuzione continua del tasso d’indebitamento anche nei Cantoni e nei Comuni.
Dal 1990 al 2002 la quota delle uscite (uscite ordinarie della Confederazione in percentuale del PIL) è passata dall’8,8% al 10,7% del PIL. Dal 2003 oscilla intorno al 10%. Nel 2019 ammontava al 10,2%, il che corrisponde al valore dell'anno precedente. Le uscite ordinarie comprendono anche gli interessi passivi che risultano dall'indebitamento della Confederazione. Questi oneri d’interessi (spese per gli interessi in percentuale delle uscite ordinarie della Confederazione) sono diminuiti a causa della riduzione del debito e dei bassi tassi d’interesse, passando dal 7,1% nel 2007 all’1,5% nel 2019.
Negli anni dal 2006 al 2013 il risultato ordinario dei finanziamenti della Confederazione è sempre stato positivo. Nel 2014, per la prima volta dal 2005, il risultato è stato negativo (-124 milioni di franchi), mentre nel 2019, così come nei quattro anni precedenti, è tornato a essere positivo con 3060 milioni di franchi, generando una quota dell’eccedenza dello 0,4%