Indicatore di legislatura: Accordi bilaterali con l’UE


Estratto dall’obiettivo 12: per tutelare i suoi interessi la Svizzera ha bisogno di relazioni stabili con l’Unione europea (UE) e con gli Stati membri limitrofi. A tal fine l’accesso al mercato interno europeo e la collaborazione in numerosi campi, contestualmente alla salvaguardia della massima indipendenza politica possibile, restano il suo filo conduttore in materia di politica europea.

Significato dell’indicatore: l’Unione europea (UE) e i suoi Stati membri rientrano tra i partner più importanti della Svizzera tanto per il peso economico e politico che rappresentano quanto per la prossimità geografica e culturale. Nei confronti dell’UE la Svizzera persegue una politica di difesa dei propri interessi con accordi settoriali, la cosiddetta «via bilaterale». Vale a dire che le relazioni contrattuali tra le due parti sono regolate da accordi bilaterali che disciplinano settori rigorosamente delimitati.
L’indicatore mostra gli accordi e le decisioni dei comitati misti relative alle modifiche degli accordi conclusi tra la Svizzera e l’UE dal 2010. L’indicatore evidenzia quindi solamente l’aspetto quantitativo della cooperazione bilaterale e non fornisce alcuna indicazione circa la portata e l’importanza dell’accordo.

Obiettivo quantificabile: per approfondire le relazioni della Svizzera con l’UE intendiamo consolidare, stabilizzare e sviluppare ulteriormente la via bilaterale, perseguendo un approccio globale e coordinato che riguardi tutte le questioni aperte con l’UE. Lo scopo è stipulare accordi nuovi e aggiornati nei settori di reciproco interesse.

Nel 2022 sono state decise sei modifiche di accordi tra la Svizzera e l’UE (senza gli ulteriori sviluppi di Schengen/Dublino).
Dal 2015 il numero degli accordi conclusi tra la Svizzera e l’Unione europea (UE) e delle relative modifiche è fluttuante. Nel 2022 sono state decise sei modifiche di accordi. Inoltre nel 2022 sono stati adottati 30 nuovi atti normativi Schengen/Dublino ai sensi degli accordi internazionali. Tra la firma di un accordo e il momento dell’entrata in vigore trascorrono solitamente alcuni anni.

Consenso della popolazione svizzera a favore del percorso bilaterale
Il percorso bilaterale che la Svizzera ha intrapreso dall’inizio degli anni 2000 incontra il consenso della maggioranza dell’elettorato elvetico. Nel 2023, l’83% delle persone intervistate facenti parte della popolazione con diritto di voto ha dichiarato di essere piuttosto o molto d’accordo riguardo al rafforzamento della cooperazione economica con l’UE, ma senza aderire a quest’ultima. Al contrario, la percentuale di persone che parteggiano per un’adesione incondizionata della Svizzera all’UE era più bassa, pari al 18%.

Migrazione tra la Svizzera e l’UE
Uno degli accordi bilaterali con l’UE è quello sulla libera circolazione delle persone (ALCP) tra la Svizzera e l’UE. In linea di massima, con questo accordo i cittadini svizzeri e quelli dell’UE hanno il diritto di scegliere liberamente, tra i Paesi contraenti, dove lavorare e soggiornare. Nel 2022, 119 308 cittadini dell’UE si sono trasferiti in Svizzera entrando a far parte della popolazione residente permanente del Paese. La metà di loro proveniva dai Paesi limitrofi: Germania (20%), Italia (16%) e Francia (15%).
Proporzioni simili si possono osservare anche per le 64 870 persone originarie dell’UE che sono emigrate dalla Svizzera nel 2022. In questo caso, circa la metà di loro era originario dei tre Paesi limitrofi: Germania (19%), Italia (15%) e Francia (14%). La seconda quota più grande di persone emigrate, tuttavia, era costituita da cittadini portoghesi (17%).

Collaborazione nell’ambito della ricerca e dell’innovazione
Le relazioni bilaterali tra la Svizzera e l’UE includono anche la cooperazione nella ricerca, che la Svizzera mantiene attraverso la sua partecipazione ai programmi quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione (PQRI), così come a Euratom, ITER e, da poco, al programma per un’Europa digitale. Affinché le ricercatrici e i ricercatori svizzeri possano partecipare a tutti i progetti e alle iniziative dei PQRI, la Svizzera deve esservi completamente associata. In caso contrario, il personale di ricerca sarà escluso da alcune aree dei programmi e non riceverà più il sostegno finanziario diretto dell’UE (tramite il contributo obbligatorio della Svizzera).
Nel pacchetto Orizzonte 2020, che comprendeva l’8° PQRI, Euratom e ITER e che è durato dal 2014 al 2020, la quota di partecipazione ai progetti da parte del personale di ricerca svizzero è stata del 2,8%, nell’ambito di 4967 progetti (stato: maggio 2023). La partecipazione svizzera è avvenuta principalmente nel quadro dei programmi di mobilità delle azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA), nonché nel Consiglio europeo della ricerca (European Research Council, ERC), nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e nel settore della salute.


Tabelle

Metodologia

L’indicatore mostra gli accordi conclusi tra la Svizzera e l’UE dal 2015. I dati riportano il numero di accordi (inclusi i protocolli e gli scambi di note), le modifiche degli accordi (che avvengono in primis per decisioni dei comitati misti) e gli sviluppi dell’acquis di Schengen/Dublino.

Con la conclusione degli accordi di associazione a Schengen/Dublino, la Svizzera si è impegnata in linea di principio ad adottare e attuare ulteriori sviluppi del diritto europeo in materia (acquis di Schengen e Dublino). Nel quadro della sua associazione, la Svizzera ha voce in capitolo nell’elaborazione di nuovi atti giuridici dell’UE ed è rappresentata nelle relative consultazioni fino al livello dipartimentale. L’eventuale adozione di un ulteriore sviluppo di Schengen/Dublino è soggetta alle esigenze costituzionali della Svizzera, compreso un eventuale referendum.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) gestisce le informazioni su tutti gli accordi internazionali firmati dalla Svizzera o entrati in vigore nel nostro Paese e su altri accordi importanti, anche se non vincolanti. Queste informazioni sono controllate periodicamente e aggiornate. Sono tuttavia vincolanti solo gli atti pubblicati nella Raccolta ufficiale del diritto federale (RU). I dati sugli sviluppi dell’acquis di Schengen/Dublino provengono dall’Ufficio federale di giustizia. Tutti gli atti normativi sugli accordi bilaterali con l’UE sono contenuti in una banca dati della Cancelleria federale.

L’indicatore è pubblicato dall’UST nell’ambito degli indicatori di legislatura e aggiornato annualmente.

Contatto

Ufficio federale di statistica Sezione Ambiente, sviluppo sostenibile, territorio
Espace de l'Europe 10
CH-2010 Neuchâtel
Svizzera

Contatto

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