Comunicato stampa

Evoluzione dei salari nel 2017 Progressione dei salari nominali dello 0,4% nel 2017, calo dei salari reali dello 0,1%

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Aumento dei salari nominali dell'1,7% e calo di quelli reali dello 0,4% nel 2023

Neuchâtel, 11 giugno 2018 (UST) - Nel 2017 l'indice svizzero dei salari nominali è aumentato in media del +0,4% rispetto al 2016, portandosi a 101,1 punti (base 2015 = 100). Considerato il tasso d'inflazione annuo medio pari a +0,5%, i salari reali hanno registrato un calo del -0,1% (101,0 punti, base 2015=100), secondo i calcoli dell'Ufficio federale di statistica (UST).

Nel 2017 i salari nominali sono aumentati in media del +0,4% rispetto al 2016 (+0,7% nel 2016 e +0,4% nel 2015). Tale crescita nominale ha confermato la tendenza alla moderazione salariale osservata dal 2010, con dei tassi annui che non hanno superato il +1,0%.

Generalmente le decisioni relative agli adeguamenti salariali per il 2017 sono state prese alla fine del 2016, quando l'economia svizzera aveva ritrovato un certo dinamismo. L'inflazione, che in quel periodo era stata stimata al +0,3% per il 2017, alla fine, ammontava al +0,5%. Pertanto, il potere d'acquisto dei salari è leggermente calato, attestandosi al -0,1%. A titolo di paragone, l'incremento dei salari effettivi negoziato per il 2017 nell'ambito dei principali contratti collettivi di lavoro (CCL), cui è assoggettato quasi mezzo milione di dipendenti, è stato del +0,5%.

Settore secondario: progressione nominale del +0,4%

Nel settore industriale i salari nominali sono aumentati del +0,4% (+0,4% nel 2016, +0,5% nel 2015, +0,9% nel 2014). Gli incrementi nominali maggiori sono stati registrati nel ramo delle industrie del legno, della carta e della stampa (+1,3%) e in quello delle altre attività manifatturiere, della riparazione e dell'installazione (+1,0%). Segue poi l'industria che fabbrica prodotti di elettronica, ottica, orologeria e apparecchi elettrici (+0,8%) e, in ultimo, quella che fabbrica macchinari, apparecchiature e mezzi di trasporto (+0,7%).

All'opposto, hanno subito una riduzione dei salari nominali i rami della metallurgia e della fabbricazione di prodotti in metallo (-0,2%) e quello dell'industria degli articoli in gomma e in materie plastiche e di altri prodotti minerali non metalliferi (-0,3%).

Il settore terziario presenta una progressione nominale del +0,4%

Nel 2017 il settore terziario ha registrato un aumento dei salari nominali del +0,4% (+0,8% nel 2016, +0,3% nel 2015 e +0,7% nel 2014). I rami dell'editoria, degli audiovisivi, delle attività radiotelevisive e delle telecomunicazioni (+1,2%) e quello delle attività informatiche e altri servizi informativi (+0,8%), seguiti dalle assicurazioni (+0,7%), hanno beneficiato degli aumenti nominali più elevati. Il ramo dell'amministrazione pubblica (+0,1%) e quello delle attività artistiche, di intrattenimento e divertimento e delle altre attività di servizi (0,0%) sono stati i più svantaggiati.

Calo dei salari reali del -0,1%

Dal 2008 non erano più state riscontrate diminuzioni dei salari reali. Un'inflazione del +0,5%, in aumento rispetto agli anni precedenti, congiunta alla crescita dei salari nominali del +0,4% ha portato a un calo dei salari reali del -0,1%. Il settore secondario e quello terziario hanno registrato un tasso negativo del -0,1%. La maggior parte dei rami ha subito una riduzione dei salari reali compresa tra il

-0,8% e il -0,1%.

Negli ultimi cinque anni (dal 2013 al 2017) il ritmo annuo medio della progressione dei salari reali è stato, per l'insieme dei salariati, del +0,9% (+0,8% per gli uomini e +0,9% per le donne).

Durante questo periodo, nel settore secondario l'evoluzione annua media è stata del +0,8% in termini reali. I cosiddetti rami «di media-alta tecnologia», che sono anche i grandi rami esportatori del settore industriale, sono quelli che hanno influito maggiormente sull'aumento dei salari reali nell'arco di questi cinque anni. Si tratta dei rami della fabbricazione di prodotti di elettronica, ottica, orologeria e apparecchi elettrici (+1,2%), dell'industria chimica e farmaceutica (+1,2%) e della fabbricazione di macchinari, apparecchiature e mezzi di trasporto (+1,0%). Gli altri rami industriali hanno presentato tassi di crescita annui medi compresi tra +0,5% e +1,0%.

Nello stesso lasso di tempo il settore terziario ha registrato un incremento annuo medio dei salari reali del +0,9%. Le rivalutazioni più marcate dei salari reali sono state osservate nei rami dei servizi finanziari e delle attività ausiliarie dei servizi finanziari assicurativi (+1,3%), delle attività informatiche e altri servizi informativi (+1,1%) e nel ramo delle attività artistiche, di intrattenimento e divertimento e delle altre attività di servizi (+1,1%). Gli aumenti reali medi più contenuti sono stati per contro registrati nel ramo del trasporto e magazzinaggio (+0,4%) e in quello della sanità, degli alloggi sociosanitari e dell'assistenza sociale (+0,6%).

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