Tempo pieno e tempo parziale
Negli ultimi 30 anni in Svizzera il lavoro a tempo parziale (con un grado di occupazione inferiore al 90%) è nettamente aumentato, passando da un quarto delle persone attive occupate all’inizio degli anni ’90 a più di un terzo ai giorni nostri.
Lavoravano a tempo parziale principalmente le donne, che nel 2023 rappresentavano il 72,1% delle persone occupate a tempo parziale (1,314 mio. di donne contro 507 000 uomini). Questa forma di lavoro è tre volte più diffusa tra le donne (58,0%) che tra gli uomini (19,6%). La custodia dei figli e altre responsabilità famigliari sono le principali ragioni addotte per giustificare un’occupazione a tempo parziale.
Nel job sharing, un lavoro e le sue responsabilità sono condivise tra due persone occupate a tempo parziale, di solito con una sola descrizione del lavoro. Nel 2021, il 9,5% dei dipendenti a tempo parziale o il 3,6% di tutti i dipendenti lavorava in job sharing (rispettivamente -0,3 punti percentuali e -0,1 punti percentuali rispetto al 2016). Il job sharing è più diffuso tra le donne che tra gli uomini (10,3% rispetto al 7,0%). Inoltre, quote elevate di job sharing possono essere osservate tra le seguenti persone occupate a tempo parziale: dipendenti dei rami economici "Istruzione" (18,7%) e “Servizi di alloggio e di ristorazione” (12,9%), come quelli dei grandi gruppi delle professioni "Impiegati di ufficio" (12,2%) e "Professioni intellettuali e scientifiche" (11,7%) o dipendenti con un grado di occupazione tra il 20% e il 69% (quasi il 12%). Le persone occupate a tempo parziale con il figlio più giovane sotto i 15 anni sono più propensi a condividere il lavoro (figlio più giovane sotto i 7 anni: 11,9%; figlio più giovane tra i 7 e i 14 anni: 10,8%) rispetto a quelli senza figli sotto i 15 anni (8,6%).