Comunicato stampa

Legge sul servizio degli indirizzi: il Consiglio federale definisce come procedere

11.12.2020 - Nella sua seduta del 11 dicembre, il Consiglio federale ha preso atto dei risultati della procedura di consultazione in merito alla legge sul servizio degli indirizzi (LSI) e ha deciso come procedere. L’istituzione di un servizio nazionale degli indirizzi per l’esecuzione di compiti amministrativi riscontra un ampio consenso. Le singole richieste avanzate nell’ambito della procedura di consultazione dovranno essere esaminate in collaborazione con i Cantoni e i Comuni e dovranno essere prese in considerazione nel messaggio.

Attualmente non esiste un servizio nazionale attraverso il quale le autorità svizzere possano ricercare il domicilio o l’indirizzo delle persone residenti in Svizzera al di là dei confini cantonali o aggiornare i dati relativi agli indirizzi esistenti. La Legge federale sul sistema nazionale di consultazione degli indirizzi delle persone fisiche (legge sul servizio degli indirizzi, LSI) costituirà una base sulla quale la Confederazione potrà istituire un servizio nazionale degli indirizzi.

Nel complesso, i risultati della procedura di consultazione sulla LSI sono positivi. La maggior parte delle persone interessate ha infatti approvato l’avamprogetto di legge. Le prese di posizione fornite confermano che l’idea di istituire un servizio nazionale degli indirizzi risponde a un reale bisogno e potrà contribuire a semplificare le procedure amministrative e permetterà alle autorità di svolgere i loro compiti in modo più efficiente.

Alla luce dei risultati della procedura di consultazione, il Consiglio federale ha deciso di adeguare alcuni punti dell’avamprogetto e di provvedere ai necessari chiarimenti.

La regolamentazione della sovranità dei dati e le considerazioni sulla loro protezione dovranno essere precisate. Le possibilità di consultazione del servizio, le competenze e il ruolo dei Cantoni e dei Comuni da esse risultante saranno soggetti a un esame approfondito. Inoltre, occorre chiarire da subito se e quali altre fonti di dati possono essere utilizzate dalla Confederazione, dai Cantoni o dai Comuni per migliorare il livello di aggiornamento dei dati forniti attraverso il servizio. Questo non sarà fatto durante l’ulteriore sviluppo, come originariamente previsto, bensì prima dell’entrata in funzione del registro o in occasione di quest’ultima.

Il Consiglio federale incarica pertanto il Dipartimento federale dell’interno (DFI) di effettuare i necessari chiarimenti entro la metà del 2021 e, in un secondo tempo, di redigere il messaggio. Tale messaggio sarà poi approvato dal Consiglio federale all’inizio del 2022.


 

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