Comunicato stampa

Trasporto merci nel 2020 Trasporto merci in Svizzera impattato a intensità variabile dalla COVID-19

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Nel 2022 il trasporto merci in Svizzera è cresciuto meno del PIL

22.11.2021 - Nel 2020 le prestazioni del trasporto merci su strada sono diminuite dello 0,9% e su rotaia del 2,7%. Nei porti renani svizzeri a Basilea è stato trasbordato il 15,5% di merci in meno. Nettamente più colpito il trasporto aereo, con una contrazione dei volumi trasportati pari al 41%. È quanto emerge dalla statistica del trasporto merci realizzata dall’Ufficio federale di statistica (UST).

Per garantire l’approvvigionamento della popolazione anche durante la pandemia di COVID-19, le autorità non hanno emesso misure restrittive per il trasporto merci su strada, anzi lo hanno provvisoriamente esonerato dal rispettare alcune disposizioni, ad esempio il divieto di circolare di notte e di domenica qualora il trasporto riguardasse merci fondamentali. Ciononostante nel secondo trimestre 2020 (da aprile a giugno) i veicoli stradali pesanti hanno percorso così pochi chilometri come non si era più osservato dal 2003, e cioè 549 milioni, ovvero il 5,9% in meno rispetto al 2019. La contrazione è stata più decisa per i veicoli stranieri (–11,2%) che per gli autocarri e i trattori a sella immatricolati in Svizzera (–4,5%). Nei rimanenti trimestri del 2020 le prestazioni chilometriche si sono mantenute agli stessi livelli degli anni precedenti, cosicché per l’anno nel complesso è risultato un decremento dell’1,6%.

Il trasporto merci non ha subito restrizioni da parte delle autorità nemmeno per quanto riguarda gli altri vettori di trasporto. Tuttavia, le conseguenze della pandemia e della lotta per contenerla hanno avuto conseguenze sul trasporto di merci, seppure in misura diversa a seconda del vettore. 

Contrazione minima del traffico merci ferroviario nel paragone a lungo termine

Nel 2020 le prestazioni di trasporto nel traffico merci ferroviario sono diminuite del 2,7% rispetto al 2019, scendendo a 9,8 miliardi di tonnellate-chilometro nette, ovvero al livello del 2012. Tuttavia, facendo un paragone in ottica storica, la diminuzione registrata nell’anno del coronavirus 2020 non salta particolarmente all’occhio: dall’inizio del XX secolo sono già state osservate più volte contrazioni del traffico merci ferroviario nettamente più forti.

Nel primo trimestre 2020 il calo dei trasporti su rotaia è stato pari al 4,6%, nel secondo trimestre al 14,9% e nel terzo al 3,3% (sempre rispetto agli stessi trimestri dell’anno precedente). Nell’ultimo trimestre 2020 le prestazioni di trasporto sono aumentate del 2,9%; si consideri però che nel quarto trimestre 2019 il valore corrispondente era straordinariamente basso. Un calo simile a quello del secondo trimestre dell’anno pandemico 2020 era stato osservato per l’ultima volta nel terzo trimestre 2017 (–11,9%). Allora la ragione era riconducibile alla chiusura della Rheintalbahn per varie settimane dovuta a uno smottamento delle rotaie.

La minore domanda di prodotti derivati dal petrolio si ripercuote sulla navigazione sul Reno

Nel 2020 nei porti renani svizzeri a Basilea sono stati trasbordati 5,1 milioni di tonnellate di merci, ovvero il 15,5% in meno rispetto al 2019 (6,1 mio. t). Il calo, riconducibile soprattutto alla contrazione del principale gruppo di merci della navigazione sul Reno, quello dei prodotti derivati dal petrolio, ha riguardato sia la ricezione di merci (4,3 mio. t; –15,3%) sia la spedizione (0,8 mio. t; –16,3%). 

A causa della mobilità ridotta della popolazione durante il confinamento, della performance economica inferiore nonché delle caldaie di olio da riscaldamento ben rifornite a inizio anno, nel 2020 la domanda di prodotti petroliferi è nettamente diminuita, facendo scendere a 2,3 milioni di tonnellate i relativi trasbordi nei porti renani (–19,2% rispetto all’anno precedente). Con il 12,4% di trasbordi in meno, la contrazione osservata per il trasporto di container è stata meno forte (trasbordo 2020: 0,6 mio. t nette).

Diminuzione di oltre il 40% dei trasporti aerei

Rispetto agli altri vettori, il trasporto aereo ha un ruolo trascurabile dal punto di vista della quantità, anche se le merci trasportate in aereo spesso sono di grande valore. Con l’inizio della pandemia di COVID-19, il trasporto aereo di merci è letteralmente crollato: nel marzo 2020 è stato trasportato il 37% di merci e posta in meno e in aprile addirittura il 68% in meno rispetto al 2019. Nei mesi da maggio a dicembre i cali si situavano tra il –57% (maggio) e il –37% (dicembre), mentre considerando l’intero 2020 rispetto al 2019, il calo ammonta a circa il 41% (2020: 275 000 t, 2019: 463 000 t). 

Il trasporto aereo è stato quindi colpito maggiormente dalla crisi pandemica rispetto agli altri vettori di trasporto. La ragione non è stata tanto la domanda ridotta, quanto piuttosto la mancanza di capacità di trasporto. In Svizzera, infatti, la parte prevalente di cargo aereo non viene trasportata in specifici aerei cargo, ma nella stiva di normali aerei passeggeri. Il lungo grounding delle flotte passeggeri a partire circa da marzo 2020 ha quindi avuto conseguenze sul trasporto aereo di merci. Costituisce un’eccezione l’aeroporto di Basilea-Mulhouse, dove il trasporto aereo, contrariamente agli altri aeroporti nazionali, viene assicurato prevalentemente da aerei cargo e dove, rispetto al 2019, nel 2020 è stato trasportato circa il 3% di merci in più. A Ginevra, al contrario, le tonnellate di merci sono calate del 37% e a Zurigo addirittura del 49%. 

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Trasporto merci in Svizzera impattato a intensità variabile dalla COVID-19
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