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Statistica dei frontalieri 2016 Incremento del numero di frontalieri

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Quarto trimestre 2022: numero di frontalieri aumentato del 6,1% nell'arco di un anno

Neuchâtel, 23.02.2017 (UST) - Nel 2016 il numero di frontalieri di nazionalità straniera che si contavano in Svizzera è aumentato di 11'300 unità (+3,7%). Un po' più della metà di loro (54,9%) era domiciliata in Francia, circa un quarto (22,6%) in Italia e un quinto (19,3%) in Germania. In Ticino si osserva la quota di frontalieri (27,1%) più elevata rispetto al totale degli occupati. Questo è quanto emerge dai risultati della statistica dei frontalieri effettuata a cadenza trimestrale dall'Ufficio federale di statistica (UST).

Alla fine del 2016, in Svizzera si contavano in totale 318'500 frontalieri di nazionalità straniera, il 64,4% dei quali uomini e il 35,6% donne. Dalla fine del 2015 alla fine del 2016, il loro numero è salito di 11'300 unità, ovvero del 3,7%. Questo dato corrisponde a quello dell'anno precedente e al contempo corrisponde all'incremento annuo più basso dal 2010.

Nell'arco di cinque anni il numero di frontalieri è cresciuto di circa un quarto

Nell'arco di cinque anni, il numero di frontalieri è passato da 251'700 unità nel 2011 a 318'500 nel 2016, con un aumento del 26,6%. La progressione presso gli uomini (+26,4%) è stata analoga a quella delle donne (+26,8%). Nello stesso periodo, secondo i risultati della statistica delle persone occupate, il numero di occupati è passato da 4,713 milioni a 5,081 milioni (+7,8%).

Oltre la metà dei lavoratori frontalieri arriva dalla Francia

Alla fine del 2016, poco più della metà di tutti i frontalieri era domiciliata in Francia (54,9%), mentre il 22,6% e il 19,3% rispettivamente in Italia e in Germania. Una piccola quota di frontalieri proveniva invece dall'Austria (2,6%), dal Liechtenstein (0,1%) o da altri Stati (0,5%). Alla fine del 2016, la maggior parte dei frontalieri non provenienti da Paesi limitrofi veniva dalla Polonia (300), dall'Ungheria (220), dalla Slovacchia (192), dal Belgio (178) e dal Regno Unito (172).

Quattro quinti attivi nella regione del Lemano, nella Svizzera nordoccidentale e in Ticino

Alla fine del 2016, circa quattro quinti di tutti i frontalieri si concentravano in tre Grandi Regioni: oltre un terzo lavorava nella regione del Lemano (37,2%), un quarto nella Svizzera nordoccidentale (22,8%) e un quinto in Ticino (20,2%). E se nella Regione del Lemano il numero di frontalieri in termini assoluti era il più elevato (118'600), la situazione cambia quando si prendono in considerazione le quote corrispondenti rispetto al numero degli occupati. Mentre nella regione del Lemano (12,3%) e nella Svizzera nordoccidentale (10,8%) si sono osservate quote simili, in Ticino più di una persona occupata su quattro (27,1%) era frontaliere. Nell'arco di cinque anni, il maggiore aumento di questa quota si è registrato in Ticino e nella regione del Lemano (+3,3 risp. +2,4 punti percentuali).

La quota più elevata di frontalieri rispetto al totale degli occupati è stata registrata nel settore secondario

Alla fine del 2016 la maggior parte dei frontalieri lavorava nel settore dei servizi (65,4%), il 34,0% nel secondario e solo lo 0,6% nel settore primario. I rami economici «Attività manifatturiere» (25,8%, settore secondario) e «commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli» (14,7%, settore terziario) raggruppavano, insieme, oltre il 40% di tutti i frontalieri.

Rispetto al totale degli occupati in Svizzera, la quota di frontalieri si attestava al 6,3%. Nel settore secondario, un occupato su dieci era frontaliere (10,1%), nel settore terziario una persona su venti (5,4%); nel settore primario tale quota era pari all'1,2%.

Invecchiamento osservabile anche per i frontalieri

Alla fine del 2016, quattro quindi di tutti i frontalieri di nazionalità straniera erano di età compresa tra i 25 e i 54 anni (82,4%). La quota di frontalieri giovani (15-24 anni) corrispondeva al 4,7%, quella dei frontalieri più anziani (55 anni e oltre) al 13,0%. Mentre nell'arco di cinque anni la quota di frontalieri giovani è diminuita (-1,6 punti percentuali), quella relativa ai frontalieri di 55 anni e più ha registrato un incremento (+2,4 punti percentuali). Le tendenze osservate per queste due fasce d'età sono constatabili anche per il totale degli occupati.

Informazioni complementari, come tabelle e grafici, si trovano nel PDF seguente.


 

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