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Primi risultati dell'Indagine sulla lingua, la religione e la cultura 2014, parte riguardante le lingue Una Svizzera poliglotta

Neuchâtel, 05.10.2016 (UST) - Quasi due terzi (64%) della popolazione della Svizzera usa almeno una volta a settimana più di una lingua, per comunicare con la famiglia o al lavoro, o semplicemente per guardare la televisione o navigare in Internet. Il 38% ne usa due, e un quarto (26%) tre o più. Dopo il tedesco, lo svizzero tedesco e il francese, l'inglese si colloca al quarto posto tra le lingue usate regolarmente. Sono questi alcuni risultati sulle pratiche linguistiche tratti dall'Indagine sulla lingua, la religione e la cultura condotta dall'Ufficio federale di statistica (UST) nel 2014.

Quasi quattro persone su dieci (38%) di 15 anni o più si serve di due lingue almeno una volta a settimana, per parlare, scrivere o semplicemente ascoltare o leggere, una persona su cinque (19%) si serve di tre lingue e il 7% di quattro o più. Inversamente, un buono terzo (36%) della popolazione usa regolarmente solo una lingua. Le persone con una formazione terziaria (76%), quelle di 15-24 anni (79%) e le persone attive (72%) usano in proporzione più lingue in maniera regolare, come i migranti della seconda generazione o più (84%).

Vitalità delle lingue nazionali e dei dialetti

Le tre lingue nazionali maggioritarie sono usate regolarmente da quasi tutti i residenti delle rispettive regioni linguistiche; il tedesco è usato al 97% nella Svizzera tedesca, il francese al 98% nella Svizzera francese e l'italiano al 99% nella Svizzera italiana. Anche i dialetti sono ben rappresentati nelle rispettive regioni, poiché si nota che l'87% della popolazione residente nella Svizzera tedesca ricorre allo svizzero tedesco almeno una volta a settimana e il 32% di coloro che vivono nella Svizzera italiana dichiara di usare molto spesso il ticinese o il dialetto italo-grigionese. Quanto al loro uso al di là delle rispettive frontiere linguistiche, una persona su cinque residente nella Svizzera tedesca usa regolarmente il francese (20%) e poco più di una su dieci (12%) l'italiano. Si tratta delle stesse percentuali vigenti per le persone della Svizzera francese che usano il tedesco (19%) e l'italiano (11%). Per contro, solo il 6% di esse dichiara di usare lo svizzero tedesco almeno una volta a settimana. A causa della sua posizione linguistica di minoranza, la Svizzera italiana si distingue per l'uso più frequente delle lingue nazionali non locali: la popolazione residente ricorre più spesso al francese (28%), al tedesco (34%) e anche allo svizzero tedesco (12%) che nelle altre regioni linguistiche. Quanto al romancio, se ne serve il 77% dei residenti della regione romancia. I locutori dei dialetti romanci usano per la maggior parte anche il tedesco e lo svizzero tedesco (88%).

L'inglese molto diffuso anche in Svizzera

Grazie al suo status di lingua internazionale, l'inglese è molto usato, sia nella Svizzera tedesca (43% di locutori regolari) che in quella francese (38%) e italiana (30%). L'inglese arriva persino prima del francese e dell'italiano nella Svizzera tedesca e del tedesco o dell'italiano nella Svizzera francese. Solo nella Svizzera italiana questa lingua è parlata meno regolarmente rispetto alle altre lingue nazionali, ad eccezione del romancio. A prescindere dalla regione linguistica, i locutori regolari si trovano soprattutto tra i giovani (63% tra i 15-24 anni) e le persone con un diploma del terziario (62%). La frequenza d'uso non implica però che l'inglese subentri alle altre lingue nazionali al di fuori delle loro frontiere linguistiche, poiché l'uso può essere limitato alla lettura o all'ascolto passivo almeno una volta a settimana, il che succede spesso nel caso di fruizione dei nuovi media (Internet, musica) e in certe categorie professionali.

Le altre lingue non nazionali sono legate all'immigrazione

Dopo l'italiano, che è sia lingua nazionale che lingua di migranti, le altre lingue straniere più diffuse in Svizzera per effetto della migrazione sono lo spagnolo (6%), il portoghese (5%) e le lingue dei Paesi balcanici, ovvero il bosniaco, il croato, il montenegrino e il serbo, raggruppate con l'acronimo BCMS (3%). La Svizzera francese accoglie la maggior parte di locutori spagnoli (8% nella Svizzera francese contro il 5% in quella italiana e tedesca) e portoghesi (12% contro rispettivamente il 4% e 2%), mentre la Svizzera tedesca e la Svizzera italiana accolgono la maggior parte dei locutori di BCMS (3% contro l'1% nella Svizzera francese). Il profilo dei locutori di tali lingue corrisponde alla struttura demografica dei gruppi di persone originarie dei Paesi dove sono parlate (delle persone stesse o dei loro genitori e nonni). La maggior parte di locutori regolari di queste lingue si trova tra le persone di 25-54 anni: il 7% della popolazione residente in Svizzera ricorre regolarmente rispettivamente allo spagnolo e al portoghese, e l'8% alle lingue BCMS. Queste persone sono in proporzione più numerose tra le persone senza formazione post-obbligatoria (6% per lo spagnolo, 14% per il portoghese e 4% per le lingue BCMS). Tuttavia, lo spagnolo è altrettanto diffuso tra le persone con una formazione terziaria (7%).

Una persona su cinque impara una lingua

Tra le persone di 25 anni o più, l'apprendimento di una lingua ha luogo innanzitutto per favorire l'integrazione al mercato del lavoro. Infatti sono soprattutto i 25-39enni (24%) e i disoccupati ai sensi dell'ILO (27%) ad imparare o migliorare una lingua. Le persone con una formazione terziaria comprendono anche una quota relativamente elevata (26%) di persone che studiano una lingua. L'inglese è la lingua studiata più spesso indipendentemente dalla regione linguistica (tra gli studenti, il 35% cita questa lingua), davanti al francese (15%), al tedesco (13%) e all'italiano (11%). I motivi professionali sono quelli più spesso citati per l'apprendimento del tedesco (43% degli studenti), del francese (43%) e dell'inglese (39%), mentre l'uso durante le vacanze o in viaggio sono citati in primo luogo per l'italiano (30%) e lo spagnolo (44%).


 

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Domain language: First results of Language, Religion and Culture Survey 2014


 

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