Medienmitteilung

Conti economici nazionali della Svizzera nel 2018 Crescita marcata per l'economia svizzera nel 2018

Versione corretta 24.09.2019

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PIL della Svizzera in crescita del 2,6% nel 2022

27.08.2019 - Nel 2018 il prodotto interno lordo (PIL) della Svizzera è aumentato del 2,8% ai prezzi dell’anno precedente. Questa crescita sostenuta si inserisce in un clima favorevole, caratterizzato da una marcata ripresa del contributo del commercio estero e da un forte impulso dell’industria manifatturiera. Il reddito nazionale lordo (RNL) a prezzi correnti ha registrato una progressione del 5,0% grazie al miglioramento del saldo della bilancia dei redditi con l’estero. Queste prime stime 2018 dell’Ufficio federale di statistica (UST) sono accompagnate da una revisione dei risultati del 2016 e del 2017.

In occasione della pubblicazione delle prime stime del 2018, in linea con la politica di revisione dei conti economici nazionali, i risultati del 2016 e del 2017 sono stati rivisti alla luce di nuove informazioni. Queste ultime hanno comportato la correzione al rialzo della crescita del PIL di 0,1 punti percentuali nel 2016, portandosi all’1,7%, e di 0,2 punti percentuali nel 2017, attestandosi all’1,8% (salvo indicazioni contrarie, i risultati sono ai prezzi dell’anno precedente).

La R+S frena l’aumento degli investimenti

Dopo quattro anni di forte crescita, gli investimenti sono aumentati in modo più moderato (+1,1%). Questo andamento è riconducibile a un rallentamento degli investimenti in beni d’equipaggiamento (+1,1%) dovuto in particolare a un calo degli investimenti nel settore ricerca e sviluppo (R+S) dopo due anni di forte crescita. Con l’1,2%, la crescita nelle costruzioni è risultata in linea con quella del 2017 (+1,5%).

La spesa per i consumi finali delle economie domestiche e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle economie domestiche è progredita moderatamente dell’1,0% (2017: +1,2%). Il clima di consumo ha registrato una lieve flessione nel corso dell’anno. Sebbene l’atteggiamento delle economie domestiche nei confronti dell’evoluzione della situazione economica e delle loro prospettive sul mercato del lavoro nel 2018 continuasse a essere positivo, questo ottimismo è stato controbilanciato da una valutazione meno favorevole della loro situazione finanziaria.

Forte crescita del commercio esterno

Senza prendere in considerazione l’oro non monetario, nel 2018 il saldo della bilancia dei beni e servizi è aumentato del 17,3%. Questa accelerazione rispetto al 2017 (+5,3%) è dovuta alla forte crescita del saldo della bilancia dei servizi (+31,3%) che ha fatto seguito al calo registrato nel 2017 (–5,4%). L’andamento di detto saldo è dovuto all’aumento delle esportazioni di servizi (+1,6%), ma ancor più al calo delle importazioni di servizi (–4,3%). Ad aver contribuito al rallentamento delle importazioni sono stati, in particolare, i servizi informatici e d’informazione nonché determinati servizi alle imprese.

Quanto al saldo della bilancia dei beni (eccetto l’oro non monetario), l’aumento dell’11,9% si è mantenuto sulla scia del rialzo registrato nel 2017 (+10,8%). La crescita è dovuta a un più marcato dinamismo delle esportazioni rispetto a quello delle importazioni (risp. +7,1% e +5,7%). L’aumento delle esportazioni è riconducibile in particolare al commercio di materie prime, alle industrie chimiche e farmaceutiche nonché al settore degli strumenti di precisione, dell’orologeria e della gioielleria.

Industria in forte crescita

Dopo il contraccolpo dell’abbandono della soglia minima di cambio EUR/CHF nel 2015, il valore aggiunto nell’industria manifatturiera ha continuato la sua progressione (+3,9%), della quale si erano già constatati gli effetti nel 2016 (+3,7%). Tuttavia, la situazione dei rami di attività rimane molto eterogenea e molti settori dell’industria devono ancora fare i conti con delle difficoltà. Hanno invece registrato una forte crescita le industrie chimiche e farmaceutiche così come, in misura inferiore, la fabbricazione di prodotti informatici e di elettronica, ottica e orologeria.

Beneficiando della congiuntura favorevole i fornitori di servizi, ad eccezione del commercio e delle assicurazioni, hanno registrato un forte incremento del loro valore aggiunto.
A seguito di importanti eventi sportivi internazionali (Campionato mondiale di calcio e Giochi olimpici invernali), per il settore delle attività artistiche, di intrattenimento e divertimento e altre attività di servizi si è osservata una crescita molto marcata (+24,9%).

Forte aumento del reddito nazionale lordo (RNL)

Nel 2016 il RNL a prezzi correnti, che misura la somma dei redditi netti percepiti dalle unità residenti, è aumentato del 5,0%. Questo risultato è dovuto a una diminuzione più marcata dei redditi da capitale versati all’estero (–16,2%), rispetto alla diminuzione dei redditi da capitale ricevuti dall’estero (–6,3%), a loro volta dovuti in particolare al calo dei redditi nell’ambito degli investimenti diretti. Questo movimento è parzialmente attenuato dall’aumento costante, seppur leggero quest’anno, delle remunerazioni versate ad alcuni non residenti (+0,6%).

Impatto positivo sulla produttività del lavoro

Sulla scia del dinamismo positivo dell’economia, nel 2018 la produttività totale del lavoro ha segnato un aumento pari al 2,4%. Questo risultato è dovuto non soltanto al vigore della produzione svizzera, bensì anche a una relativa stabilità nell’evoluzione del numero di ore effettive di lavoro (+0,4%). L’aumento della produttività, il più forte dal 2010, conferma la tendenza già osservata nel 2017, con una crescita che supera il 2% per il secondo anno consecutivo.

Informazioni complementari, come tabelle, si trovano nel PDF seguente.


 

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