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Statistica sulla demografia delle imprese (UDEMO) Oltre l'80% delle imprese rimane attivo un anno dopo la creazione

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Record di nuove imprese nel 2021

10.12.2018 - Più di quattro imprese create «ex nihilo» su cinque sono ancora attive in Svizzera dopo un anno. I tassi delle cosiddette imprese superstiti variano da un ramo all’altro. Il settore «sanità e servizi sociali» presenta un tasso di sopravvivenza particolarmente elevato. La sopravvivenza dell’impresa dipende dalle sue dimensioni al momento della creazione. Infatti, le imprese con un addetto sopravvivono meno bene di quelle di dimensioni maggiori. È quanto emerge dagli ultimi risultati della statistica sulla demografia delle imprese (UDEMO) pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (UST).

Oltre ai dati sulla popolazione delle imprese attive, sulle creazioni e chiusure di imprese e sulle imprese a forte crescita, la pubblicazione tematica dedicata alla demografia delle imprese (analisi dei dati dal 2013 al 2016; soltanto in tedesco e in francese) contiene per la prima volta dati sui tassi di sopravvivenza delle nuove imprese.

A seguito del cambiamento nell’universo dell’UDEMO (v. note metodologiche in calce), l’UST è ora in grado di pubblicare a cadenza annuale risultati sui tassi di sopravvivenza delle nuove imprese. Il passaggio al nuovo universo permette di seguire di anno in anno una coorte di nuove imprese, mentre in precedenza questo monitoraggio veniva effettuato su base irregolare.

Sulla base dei dati UDEMO attualmente disponibili, è possibile tracciare la coorte di nuove imprese create nel 2013 per tre anni, la coorte di nuove imprese fondate nel 2014 per due anni e la coorte di nuove imprese create nel 2015 per un anno.

Tasso elevato per «sanità e servizi sociali»

I risultati sui tassi di sopravvivenza delle nuove imprese mostrano che in media più di quattro su cinque esercitano ancora un’attività economica un anno dopo la loro creazione «ex nihilo». Il tasso di sopravvivenza delle imprese dopo un anno è comparabile per le tre coorti osservate (nuove imprese 2013: 83,9%; nuove imprese 2014: 82,1%; nuove imprese 2015: 83,0%).

Dopo il primo anno di esistenza, il numero di imprese superstiti continua a diminuire. Tre anni dopo la loro creazione, infatti, solo tre su cinque sono ancora attive (nuove imprese 2013: 61,7%). I tassi di sopravvivenza variano a seconda dell’attività economica. In linea di principio, i rami con i tassi di sopravvivenza più elevati dopo un anno hanno anche tassi di sopravvivenza più elevati dopo due e tre anni, e viceversa.

Per tutte le coorti di nuove imprese e per tutti gli anni di sopravvivenza considerati in questo studio, a presentare i tassi di sopravvivenza più alti è il ramo «sanità e servizi sociali». In questo settore, se prendiamo ad esempio le imprese create nel 2013, l’88,3% era ancora attivo nel 2014. Nel 2015 e nel 2016, due e tre anni dopo, questa percentuale era rispettivamente del 79,7% e del 72,3%, valori nettamente superiori alla media svizzera.

Maggiore vulnerabilità delle imprese più piccole

Statisticamente, le imprese con un solo posto di lavoro hanno meno probabilità di sopravvivere a lungo termine. I tassi di sopravvivenza sono significativamente inferiori a quelli delle altre classi. Ad esempio, per la coorte 2013, il tasso di sopravvivenza per la classe «un addetto» è dell’82,5% dopo un anno, mentre supera il 90% per le altre classi. Questa vulnerabilità della classe «un addetto» è confermata dai risultati della statistica sulle chiusure definitive di imprese che, a differenza di quella sui tassi di sopravvivenza, non considera solo le nuove creazioni, ma tutte le imprese. Infatti, l’83,8% delle 34 052 imprese che hanno definitivamente cessato l’attività nel 2014 erano imprese con un solo addetto.

«Attività professionali, scientifiche e tecniche» in testa

Nel 2016 sono state fondate 39 125 nuove imprese «ex nihilo». Ciò corrisponde a una diminuzione di 401 unità rispetto al 2015 (–1,0%). La grande maggioranza delle nuove imprese (87,4%) è stata creata nel settore terziario. Le nuove imprese hanno generato 53 031 posti di lavoro nel 2016 (–2,9%). Il ramo che ha registrato il maggior numero di nuove imprese e di nuovi posti di lavoro è quello delle «attività professionali, scientifiche e tecniche» (risp. 20,8 e 18,9% del totale).

Informazioni complementari, come tabelle e grafici, si trovano nel PDF seguente.


 

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