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Indagine sulla salute in Svizzera 2012 Migliora il comportamento in materia di salute ma aumenta il numero di persone in sovrappeso

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Sofferenza psicologica in mutamento

Neuchâtel, 10.10.2013 (UST) - Il comportamento in materia di salute della popolazione svizzera è migliorato negli ultimi anni: nel 2012 quasi tre persone su quattro svolgevano attività fisica, pari a 10 punti percentuali in più rispetto al 2002. Dal 1992, però, la percentuale di persone in sovrappeso è salita del 11 punti percentuali tra la popolazione di età superiore ai 15 anni e ha toccato quota 41% nel 2012. Questo è quanto emerge dall'indagine sulla salute in Svizzera, realizzata nel 2012 per la quinta volta dall'Ufficio federale di statistica (UST). L'indagine fa parte del nuovo censimento della popolazione, che permette di analizzare in modo più preciso e completo i rapidi cambiamenti nella società.

Nel 2012 sono state intervistate circa 21'500 cui sono state poste domande sul loro stato di salute e sul loro comportamento in materia di salute. Le analisi condotte sulle risposte indicano che il 41% della popolazione di età superiore ai 15 anni è in sovrappeso od obeso, gli uomini in percentuale fino a una volta e mezzo superiore alle donne (51% contro 32%). Il dato conferma che il sovrappeso e l'obesità si sono ulteriormente diffusi tra la popolazione, dopo la fase di stabilità tra il 2002 e il 2007. Dal 1992 il numero di obesi è quasi raddoppiato e nel 2012 rappresentava il 10% della popolazione.

Sempre più casi di diabete

Le persone obese o in sovrappeso sono più soggette al diabete, all'ipertensione o all'ipecolesterolemia, che favoriscono a loro volta l'insorgere di malattie cardiocircolatorie. Nel 2012, per esempio, le persone obese soffrivano di diabete otto volte più spesso delle persone di peso normale (16% contro 2%) e la restante percentuale ne soffriva tre volte di più, senza distinguere il tipo di diabete. La maggior parte dei malati soffre di diabete di tipo II, dovuto all'età. Inoltre il rischio di diabete diventa il doppio più alto tra le persone sedentarie, rispetto a chi pratica sufficiente attività fisica nel tempo libero (9% contro 4%). Dal 1992 le diagnosi di diabete sono passate dal 3% al 5%, dal 1997 quelle di ipertensione dal 20% al 27% e quelle di ipercolesterolemia dal 12% al 17%. L'aumento è più marcato per gli uomini che per le donne.

Differenze sociali tra i problemi di salute

L'aumento dei casi di sovrappeso e diabete ha interessato tutti i ceti sociali. Le persone che hanno concluso solo la scuola dell'obbligo fanno registrare un tasso di obesità più elevato di chi ha una formazione superiore (19% contro 8%). La stessa differenza si nota per i problemi di salute di lunga durata (40% contro 30%) o per chi considera buono o molto buono il proprio stato di salute (62% contro 90%). L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce gradiente sociale il legame tra la posizione sociale (in questo caso indicato dalla formazione) e lo stato di salute.

Più attività fisica

Nel 2012 il 56% della popolazione di età superiore ai 15 anni praticava sport e il 72% della popolazione seguiva le ultime raccomandazioni in materia di attività fisica. Dal 2002, la percentuale di persone che svolge attività fisica nel tempo libero è aumentata di 10 punti percentuali mentre la quota di persone sedentarie è scesa dal 19% all'11%.

Meno esposizione al fumo passivo

La percentuale di non fumatori esposti ogni giorno al fumo di sigaretta altrui ammontava nel 2012 al 6%, mentre nel 2002 era del 26% e nel 2007 del 16%. Come sempre sono i giovani ad essere più esposti al fumo passivo. Nel 2012 i fumatori rappresentavano il 28% della popolazione e solo tra gli uomini si è registrato un leggero calo negli ultimi 20 anni. A essere cambiate sono soprattutto le abitudini di fumo: la percentuale di persone che fuma più di 20 sigarette al giorno, infatti, si è dimezzata dal 18% al 9% negli ultimi 20 anni.

Consumo di alcol ancora molto diffuso

La percentuale di astinenti è rimasta stabile dal 1992 mentre quella dei consumatori quotidiani è calata dal 20% al 14%. Nel 2012 la percentuale di popolazione che risultava avere un comportamento rischioso con il consumo di alcol era del 14%. Nella fascia di età dai 15 ai 24 anni si concentra la percentuale maggiore di binge drinking (bere fino a ubriacarsi): il 7% degli uomini in questa fascia di età si ubriaca a cadenza settimanale e un altro 28% a cadenza mensile. Il consumo quotidiano, invece, cresce con l'aumentare dell'età e raggiunge il 30% tra le persone di più di 65 anni.


 

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