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Condanne penali degli adulti e dei minorenni nel 2019 Leggero calo delle condanne di adulti, aumento di quelle di minorenni

29.06.2020 - Nel 2019 sono state registrate 105 440 condanne di adulti nel casellario giudiziale VOSTRA (–3% rispetto all’anno precedente). Per 1980 condanne di adulti è stata pronunciata una decisione di espulsione; ciò corrisponde a un tasso di applicazione delle espulsioni obbligatorie pari al 58%. Grazie agli adeguamenti nella registrazione delle condanne penali, è stato possibile calcolare per la prima volta il tasso di applicazione per il 2019 per tutti i reati che dovrebbero comportare un’espulsione. Nello stesso anno sono state pronunciate 14 773 condanne minorili, il 6% in più rispetto all’anno precedente. L’aumento è particolarmente elevato per le condanne per i reati in violazione del Codice penale e della legge sulla circolazione stradale (rispettivamente +10 e +13%). Questo è quanto emerge dall’ultima statistica delle condanne penali dell’Ufficio federale di statistica (UST).

Condanne di adulti principalmente per reati ai sensi della legge sulla circolazione stradale

Nel 2019, come negli anni precedenti, le 105 440 condanne di adulti sono nella maggior parte dei casi (53%) per reati ai sensi della legge sulla circolazione stradale.

Torna la pena detentiva di breve durata con sospensione condizionale

Dal 1° gennaio 2018 è in vigore la nuova disciplina delle sanzioni, che torna a consentire le pene detentive di breve durata con sospensione condizionale. Come previsto, ciò ha portato a un forte aumento in questo settore. Da 61 condanne a pene detentive con la condizionale nel 2017, il numero è salito a 2733 nel 2018 e a 3507 nel 2019; tuttavia questo tipo di pena è pronunciata solo per il 6% di tutte le condanne per adulti. Quella più comune continua a essere la pena pecuniaria con sospensione condizionale, dal momento che è stata la pena principale pronunciata per il 69% di tutte le condanne del 2019.

Nuovi dati sull’espulsione

Nel 2019, per 1980 adulti condannati è stata pronunciata un’espulsione giudiziaria. Nella stragrande maggioranza dei casi (90%) si trattava di un’espulsione obbligatoria. In altre parole, la persona straniera è stata condannata per un reato per il quale, ai sensi dell’art. 66a del CP, deve essere inflitta un’espulsione (reato). L’11% delle persone interessate era titolare di un permesso B o C.

Tasso di applicazione dell’espulsione obbligatoria

Per la prima volta l’UST ha potuto calcolare, per tutti i reati di cui all’art. 66a CP, con quale frequenza è stata effettivamente pronunciata un’espulsione obbligatoria in caso di condanna di persone straniere per uno di questi reati.

Finora ciò non è stato possibile per reati come il furto in relazione a una violazione di domicilio, la truffa semplice (art. 146 cpv. 1 CP) in relazione a una prestazione sociale o a un tributo di diritto pubblico o la truffa in materia di prestazioni e di tasse (art. 14 diritto penale amministrativo).

Il tasso di applicazione ricalcolato è circa del 58%. È inferiore rispetto al passato, in quanto, per i reati ora inclusi, i tassi di applicazione sono al di sotto della media. Senza questi reati, iscritti nel casellario giudiziale VOSTRA dal 1° gennaio 2019, il tasso di applicazione sarebbe del 66%. Nei due anni precedenti, il tasso di applicazione calcolato con questo metodo era leggermente superiore.

Più deroghe all’espulsione per i reati meno gravi e per le persone con un permesso B o C

Quali siano le ragioni concrete della rinuncia all’espulsione obbligatoria non emerge direttamente dalla statistica delle condanne penali. Analisi statistiche approfondite hanno però dimostrato che sia la gravità del reato che lo statuto di soggiorno delle persone condannate incidono sulla pronuncia o meno dell’espulsione.

Nel caso di un reato grave (p. es. omicidio o violenza carnale), il rischio di espulsione è quasi ottanta volte superiore a quello di un delitto (p. es. ottenimento illecito di aiuto sociale). Anche per le persone senza permesso B o C, il rischio di espulsione è di 14 volte superiore a quello di una persona con permesso C.

Aumento delle condanne minorili

Nel 2019 sono state pronunciate 14 773 condanne di minorenni, ovvero il 6% in più rispetto all’anno precedente. La tendenza all’aumento è evidente sia nel numero di reati contro il Codice penale (+10%) e la legge sulla circolazione stradale (+13%), sia contro la legge sugli stupefacenti (+3%).

Tra i reati ai sensi del CP, si è registrato un aumento dell’11% per i reati violenti e dell’1% per i reati contro il patrimonio più frequentemente condannati. Nel caso della legge sugli stupefacenti, si è registrato un aumento sostanziale in particolare delle condanne per traffico di stupefacenti (+13%).

La prestazione personale è la sanzione più comune per i minorenni

Nel 43% di tutte le sentenze, i giovani sono stati condannati a una prestazione personale (partecipazione a un corso o svolgimento di lavori di pubblica utilità). Tra i minori di meno di 15 anni questa percentuale è risultata particolarmente elevata (58%). Anche le ammonizioni (disapprovazione formale dell’atto commesso da parte del procuratore pubblico dei minorenni o del tribunale dei minorenni) sono state frequenti (27%). Le multe e le pene detentive, che possono essere inflitte solo a partire dal compimento dei 15 anni di età, sono state applicate rispettivamente al 26% e al 7% dei condannati di questa fascia di età. Nel caso di 472 condanne, è stata pronunciata una misura di protezione, la più frequente delle quali consisteva in un sostegno esterno.

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