Nel complesso, l’aumento dei salari nominali è stato leggermente inferiore all’aumento del rincaro medio annuo registrato nel 2023 (+2,1%). Nel settore industriale, i salari nominali sono aumentati in media del 2,1%, realizzando un incremento più marcato rispetto all’economia nel suo complesso (+1,7%). I rami economici del settore secondario hanno presentato una forte dispersione dell’evoluzione dei salari, compresa fra il +2,9 e il –0,4%.
Gli aumenti nominali più consistenti sono stati registrati nei rami seguenti: «Metallurgia; fabbricazione di prodotti in metallo» (+2,9%); «Fabbricazione di prodotti di elettronica, ottica, orologi e fabbricazione di apparecchiature elettriche» (+2,8%) e «Fabbricazione di macchinari, apparecchiature e di mezzi di trasporto» (+2,6%). All’altra estremità della scala si riscontrano invece aumenti salariali più moderati, ad esempio quello del ramo «Fabbricazione di coke; industria chimica e farmaceutica» (+0,9%) o addirittura un calo salariale per il ramo «Altre attività manifatturiere; riparazione e installazione» (–0,4%).